Venerdì 27 marzo 2020 – Salerno. «Sono vecchio, abbandonato e affamato, aiutatemi», è quello che si sono sentiti dire gli addetti del 112, il numero unico europeo operativo alla centrale dell’ufficio prevenzione generale della questura. Dall’altra parte della cornetta la voce spezzata di un anziano, un nonnino come tanti, che sta vivendo la quarantena da solo in casa. È uno dei molteplici risvolti amari del coronavirus, quello che le tv tacciono, di cui in Italia si parla troppo poco. Una vicenda però finita sulle colonne de ‘Il Mattino’, da sempre impegnato a raccontare storie di gente comune. Non tutti hanno famiglia, una pensione dignitosa. Non sono pochi quelli che neppure sanno cosa significhi “smart working”. A queste persone il governo pensa?
Salerno, anziano chiama il 112: «Sono vecchio e solo: ho fame», la volante arriva con la spesa
La telefonata dell’anziano al 112 ha colpito gli agenti, che subito si sono messi in contatto con una volante che era già nel centro cittadino. I colleghi allertati si sono recati subito all’indirizzo rilasciato dal vecchietto. Nell’attesa che la pattuglia arrivasse a destinazione, gli altri agenti, dall’ultimo piano della questura, hanno provato a tranquillizzare il nonnino, tenendogli compagnia. In casi come questo, basta qualche parola amica, una frase di conforto. I poliziotti, muniti di dispositivi di protezione, hanno fatto di corsa le scale del palazzo, temendo di trovarsi dinnanzi chissà quale spiacevole scenario. Come scrive invece la giornalista Petronilla Carillo su “Il Mattino” ad aprire la porta c’era un “uomo provato, anziano, mortificato per aver ‘scomodato’ la polizia. Tanto prostrato dalla situazione che quasi era in difficoltà a parlare”. Il signore ha spiegato di vivere da solo, di non scendere a fare la spesa, ma soprattutto di non poterla sempre fare. Con vergogna, quasi fosse una colpa non avere denaro per mangiare, l’anziano ha spiegato agli agenti di avere bisogno di qualche alimento. Nei giorni scorsi, infatti, aveva già saltato qualche pasto.
Gli agenti preoccupati per le condizioni di salute
Colpiti dal racconto, gli agenti hanno subito voluto accertare che il disorientamento dell’anziano, la sua fiacchezza, non dipendessero dal coronavirus. Una volta chiarito che non c’era alcuna patologia particolare, come febbre e tosse, ma che avevano davanti soltanto un uomo troppo solo, debole nel corpo, ma soprattutto nello spirito, sono scesi al supermercato. Qui i poliziotti hanno comprato alcuni beni di prima necessità. Fatta la spesa hanno pensato di regalarla al signore. Prodotti alimentari sufficienti per qualche giorno. Un gesto profondamente umano che però deve far riflettere: chissà quanti sono gli italiani che vivono nelle condizioni di questo nonnino campano. Non possiamo dirlo con certezza, ma sappiamo che purtroppo non sono pochi.