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Salvini aggredito a Pontassieve, gli strappano camicia e rosario [VIDEO]

09/09/2020 15:33 - Aggiornamento 09/09/2020 15:40

Firenze, 9 settembre 2020. Il leader della Lega Matteo Salvini è stato aggredito a Pontassieve, in quello che ‘Il Giornale’ definisce «il fortino di Renzi». Qui, il senatore milanese si trovava per la campagna elettorale delle regionali della Toscana, quando una donna di 30 anni, congolese, gli ha strappato la camicia e la catenina dal collo. La giovane, come riporta ‘La Nazione’, è stata identificata subito dalle forze dell’ordine e sarà denunciata.

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Salvini aggredito

Salvini aggredito a Pontassieve, gli strappano camicia e rosario: «Si dovrebbe vergognare»

Impegnato nella sua campagna elettorale per le Regionali in Toscana, il segretario del Carroccio Matteo Salvini è stato vittima di una vera e propria aggressione. L’ex ministro dell’Interno si è ritrovato con la camicia strappata e la collana col rosario danneggiata. La giovane, da quanto spiegato, si trovava per caso tra il pubblico che si era radunato per l’arrivo di Salvini a Pontassieve. Non si sarebbe trattato di un gesto programmato: la giovane stava tornando a casa dal lavoro, quando è trovata in mezzo ai sostenitori della Lega, che avevano accerchiato il ‘Capitano’. A questo punto la 30enne avrebbe strattonato l’ex ministro dell’Interno, strappandogli poi la camicia. Stando ai primi accertamenti si tratterebbe di una persona “in evidente stato di alterazione psico-fisica”. Salvini si è in seguito cambiato, indossando la camicia donata da una simpatizzante. Il politico non ha rinunciato ai soliti selfie di rito coi suoi ‘seguaci’. In piazza, dove ha sede il Comune di Pontassieve, nel frattempo si era radunata una decina di contestatori del leghista.

«Strappare dal collo un rosario che mi ha regalato un parroco è una cosa che non sta né in cielo né in terra»

«Non temo per la mia incolumità», ha dichiarato fermo Matteo Salvini. «Io cerco di promuovere il bello della Toscana. Mi spiace che qualcuno a sinistra sia rimasto fermo al secolo scorso. E quindi che un ristorante di Pontassieve venga minacciato perché osa dare un piatto di pasta a Salvini. Come successe a Bagno a Ripoli, come successe alla gelateria di Orbetello. Però la Toscana è altro. La Toscana è arte, è cura, è bellezza, patrimonio, artigianato. È il tempio della libertà di pensiero, è la terra di Dante e di Michelangelo, di Montanelli e della Fallacci. Quindi non sono quei tre poveretti a fermare me o la Lega», ha affermato il segretario del Carroccio.

E ancora: «Ognuno può avere idee politiche, calcistiche, religiose diverse, ma la violenza no. La camicia me la ricompro, ma strappare dal collo un rosario che mi ha regalato un parroco è una cosa che non sta né in cielo né in terra. E quella persona si dovrebbe vergognare. La cosa bella che mi porto via da Pontassieve non è quella poveretta là, ma è una signora che mi ha detto ‘Matteo, io non la penso come te, ma ti chiedo scusa a nome di quella deficiente, se vuoi ti offro un caffè», ha concluso il leghista. Leggi anche l’articolo —> Scuola, Salvini accusa Azzolina: “Appalti sospetti sui nuovi banchi”