A 10 anni dalla tragica scomparsa di Pietro Taricone Salvo Veneziano, che con lui varcò la porta rossa del primissimo Grande Fratello, ricorda il guerriero confessando un rancore ingiustificato nei confronti della moglie, Kasia Smutniak. Era il 29 giugno 2010 quando uno schianto seguito al lancio in paracadute spezzava per sempre la vita di Pietro, a soli 35 anni. «L’incidente avvenne vicino Roma. – ricorda Veneziano sulle pagine di Fanpage.it – C’era anche la moglie che la settimana precedente si era slogata la caviglia. Ero a casa quando l’ho saputo. Mi chiamò una persona per informarmi. Ricordo che fu una giornata terribile, mi richiamarono alle sei del mattino del giorno dopo per dirmi che non c’era più».
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Salvo Veneziano su Pietro Taricone: «Avvenne tutto in fretta, non avemmo la possibilità di vederlo»
Diversi arresti cardiaci, numerose emorragie: “È stato meglio sia andato via”, dice Salvo ripercorrendo i momenti successivi all’incidente. Veneziano, che in quella situazione si trovava a Milano, non ebbe nemmeno la possibilità di omaggiare Pietro dell’ultimo saluto. «Non è che non mi fu permesso andare a Roma per i funerali. – specifica – Una cosa che mi è rimasta – ma sono scelte della moglie, ci mancherebbe, non mi permetterei mai di discuterle – è che fu cremato qualche giorno dopo. Avvenne tutto in fretta, non avemmo la possibilità di vederlo». Senza voler “approfondire questo discorso”, a proposito della Smutniak però confessa: «In un certo senso, da stupido, ero arrabbiato con la moglie. Non ho mai cercato un rapporto con lei, le portavo rancore anche se non ha nessuna colpa». Pensiero, quello di Salvo, ribadito anche su Instagram, nel post in ricordo del guerriero.
«Pietro era indifeso, schiacciato dalla popolarità»
Ripercorrendo i momenti più felici insieme a Pietro, invece, ricorda: «Ci siamo visti tante volte. Abbiamo fatto serate insieme, preso aerei…». E in particolare racconta: «Una sera, qualche mese dopo il Grande Fratello, restammo da soli nella villa che Pietro aveva comprato a Roma. Stavamo chiacchierando e a un certo punto mi disse: ‘Salvo ti rendi conto che fino a 5 mesi fa non ci filava nessuno e adesso non riesco a camminare per strada? Mi manca la vecchia vita, mi sento un po’ soffocare da tutta questa popolarità’. Il grande Pietro Taricone era indifeso, schiacciato dalla popolarità. Poi ci siamo abbracciati. Aveva un’intelligenza spaventosa, Pietro. Era nato personaggio». >> Wanda Nara denunciata per l’immagine delle figlie, uso illecito: «Diffusione assolutamente pericolosa»