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Caso Saman Abbas, sospese le ricerche del corpo ma proseguono le indagini

13/07/2021 09:42 - Aggiornamento 13/07/2021 10:05

Saman Abbas è sparita lo scorso 30 aprile, le ricerche del corpo della ragazza sono sospese. Dopo settimane di ricerche ancora non si sa dove sia il corpo della 18enne pakistana. I controlli sono durati oltre due mesi nell’area dell’azienda agricola di Novellara, in provincia di Reggio Emilia, dove abitavano e lavoravano i suoi genitori. Intanto però proseguono le indagini per far luce su ciò che è successo e continua anche la ricerca degli indagati latitanti.

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Saman Abbas sospese le ricerche del corpo ma proseguono le indagini

Per settimane i militari dell’Arma, aiutati da pool di esperti e unità cinofile, hanno ribaltato da cima a fondo le campagne di Novellara, piccola cittadina del Reggiano dove la ragazza viveva insieme alla sua famiglia. Ma nonostante il lavoro proficuo, gli investigatori non hanno rilevato traccia alcune del cadavere né nei terreni adiacenti all’abitazione degli Abbas né altrove. Per questo motivo, dopo 67 giorni, i carabinieri di Reggio Emilia hanno deciso di sospendere le attività di ricerca.

Hanno lavorato ininterrottamente 500 carabinieri, unità cinofile, eliportuale e la componente forestale dell’Arma, vigili del fuoco con natanti, polizia provinciale, unità cinofile, specializzate nella ricerche di cadaveri della polizia tedesca e di un’associazione di volontari svizzera. Il personale ha utilizzato ogni mezzo possibile per trovare la 18enne: geoscanner, elettromagnetometri e droni. Le ricerche sono state condotte anche attraverso l’analisi delle informazioni satellitari e delle telecamere presenti nella zona.

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Le indagini sul caso

La Procura reggiana intanto continua le indagini sulla sparizione del corpo della ragazza ma cerca anche informazioni per catturare le persone, ritenute responsabili dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere. Per la sparizione di Saman, al momento, ci sono cinque persone iscritte nel registro degli indagati: i genitori della 18enne, uno zio e due cugini. Intanto, due giorni fa, il Tribunale del Riesame di Bologna ha rigettato il ricorso presentato dai legali di Ikram Ljaz: ritengono che sia coinvolto nell’omicidio. Secondo i giudici, il cugino della 18enne deve restare in carcere.>>Tutte le notizie

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