Ospite della serata cover in coppia con Alberto Urso ne La voce del silenzio, Ornella Vanoni non risparmia le considerazioni sulla 70esima edizione di Sanremo 2020. Intervistata da La Stampa, la signora della musica si esprime in primis sul compagno di esibizione conosciuto ad Amici, dove ha trionfato nel 2019. Non può che riservare complimenti per quel ragazzo prodigio: «Alberto mi è piaciuto subito – dice – sia come persona che per la sua voce cristallina e moderna. Quando mi è stato proposto di cantare con lui abbiamo subito pensato a due canzoni: ‘L’eternità’ e ‘La voce del silenzio’. Le abbiamo proposte a Maria (De Filippi, ndr) che ha scelto la seconda ed è stata un’ottima scelta».
Sanremo 2020, Vanoni a ruota libera: «Quante lungaggini, a un certo punto mi arrendo e vado a dormire»
La clemenza di Ornella si perde un po’ per strada nel commentare il Festival nella sua completezza. Di quanto visto finora, la Vanoni – a conti fatti – ha apprezzato ben poco: «Rula Jebreal mi è piaciuta – ha affermato – e il suo monologo toccava il cuore». Ma quanto a Diletta: «Leotta no – ha troncato – e poi è bionda. In più ha fatto un discorso sulla nonna di cui sinceramente non mi fregava niente». I duetti degli altri non li ha proprio ascoltati, la Vanoni, «Ero concentrata sulla nostra canzone», ha confessato. Forse l’unica sera in cui ha resistito fino alla fine: «Da spettatrice – dice riferendosi al protrarsi della diretta – a un certo punto mi arrendo e vado a dormire. Una lentezza esasperante. Il Tg, la pubblicità e il collegamento con il palco fuori, la passerella, mamma mia quante lungaggini».
E non può nemmeno scegliere di cambiare canale: «Ho due televisori nella mia camera d’albergo – ha raccontato – e ce n’è uno che anche se tento di cambiare canale rimane sempre su Raiuno. Vuoi vedere che hanno fatto una cosa alla “Grande Fratello” di Orwell e tutti gli italiani guardano Raiuno. Sarebbe un inferno. A un certo punto volevo vedere un’altra cosa e non potevo».
«Rita Pavone? Contenta lei», e su Junior Cally…
Scendendo nello specifico sui protagonisti del Festival, interrogata su due in particolare, Ornella mostra qualche perplessità: la prima è una collega di lunga data, Rita Pavone. «Me la immaginavo più swing – dice della cantante torinese – e invece è rock. Lei nasce swing ma qui fa un’altra cosa: contenta lei». E poi c’è Junior Cally: «Se quel ragazzo pensasse davvero quello che ha scritto in alcuni pezzi sarebbe da internare».