La 70esima edizione del Festival di Sanremo 2020 giunge al suo giro di boa: la terza serata, quella delle cover, attesa dai detrattori delle canzoni più ‘moderne’, non convince però pienamente. Si spera di ascoltare un po’ di buona musica ma l’assortimento dei duetti e l’audacia di certe scelte fa – a tratti – rimpiangere le canzoni in gara. Si sente l’assenza di Fiorello che, seppur accusato di essersi reso protagonista di un one man show, ha risollevato le pause all’Ariston nelle serate precedenti, suscitando risate di gusto in platea latitanti nell’ultimo appuntamento. Il super ospite del giorno di mezzo è Roberto Benigni, ma per vederlo giungere – con tanto di banda – bisogna aspettare le 22.53. Quando arriva, però, il suo tempo lo prende tutto e c’è chi allo stesso modo non vede l’ora che se ne vada.
Sanremo 2020, terza serata: dal monologo di Benigni al tango della Rodriguez
La verve ironica è quella di sempre: brillante, a tratti pungente, non risparmia qualche battuta a Salvini per la storia del citofono: “Ora però è cambiato il sistema di voto, – dice – si può votare anche via citofono, si può citofonare e dire: qui c’è gente che canta”. Dopo il ricordo delle gag con Baudo, si passa al monologo: la prima canzone della storia, il Cantico dei cantici, in cui sesso, bellezza e amore risuonano nella lettura del Premio Oscar. Dopo la lezione di Benigni, riparte l’avvicendamento di cantanti, non senza toccare la ‘categoria’ ballo: è Georgina Rodriguez ad intrigare il pubblico dell’Ariston con un tango in cui, seppur argentina, si cimenta per la prima volta. E di tanto in tanto si vede. Ad ammirarla in platea il compagno Cristiano Ronaldo. Forse la star realmente attesa era proprio lui.
Le donne delle terza serata
Non l’unica donna della terza serata Georgina. Come per le giornate precedenti le co-conduttrici al fianco di Amadeus, nella cinque giorni sanremese, sono almeno due. L’altra è Alketa Vejsiu, conduttrice televisiva e star della tv albanese, già soprannominata “mitraglia”. Parla italiano più velocemente – e meglio – di molti madrelingua, e con la sua parlantina sciolta riesce a mettere in difficoltà persino Amadeus che a corto di parole resta davvero raramente. Brillante, grata all’Italia, la Vejsiu è già candidata a livello nazional-popolare alla prossima conduzione di Sanremo: visti i tempi del Festival, che anche ieri sera si è spinto fino a tarda notte, con lei – dicono – ce la caveremmo in qualche oretta.