La festa di San Martino è una ricorrenza celebrata in tutta Italia e ogni regione trascorre questa giornata in base alle proprie tradizioni. Secondo la leggenda San Martino di Tours, soldato dell’impero romano, durante una ronda notturna nell’inverno del 335 divise il suo mantello con un mercante seminudo. Dopo quella notte, Martino si convertì al cristianesimo. Questo Santo è protettore dell’arma di fanteria e dell’esercito ed è il patrono della città di Riccione. La sua ricorrenza ricade l’11 Novembre giorno dei suoi funerali a Tours.
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San Martino di Tours: la vita
San Martino di Tours nacque a Sabaria Sicca, nell’odierna Ungheria, in un avamposto dell’Impero Romano alle frontiere con la Pannonia. Il padre, tribuno militare della legione, gli diede il nome di Martino in onore di Marte, il dio della guerra. Ancora bambino si trasferì coi genitori a Pavia, città nella quale trascorse l’infanzia. Nel 331 un editto imperiale obbligò tutti i figli dei veterani ad arruolarsi nell’esercito romano. Fu reclutato nelle Scholae Imperiali. Fu inviato in Gallia, presso la città di Amiens e lì passò la maggior parte della sua vita da soldato. In qualità di circitor, il suo compito era la ronda di notte e l’ispezione dei posti di guardia. Durante una di queste ronde avvenne l’episodio che gli cambiò la vita. Dopo aver donato il suo mantello ad un mendicante si avvicinò al Cristianesimo e si convertì. Nel 371 i cittadini di Tours lo vollero loro vescovo, anche se alcuni chierici avanzarono resistenze per il suo aspetto trasandato e le origini plebee. Come vescovo, Martino avviò un’energica lotta contro l’eresia ariana e il paganesimo rurale. Martino morì l’8 novembre 397 a Candes-Saint-Martin, dove si era recato per mettere pace tra il clero locale.
Il suo culto in Italia
In Italia il culto del Santo coincide con un periodo dell’anno in cui le temperature autunnali subiscono un leggero miglioramento regalandoci appunto la famosa estate di San Martino. Le diverse regioni italiani in base alle loro tradizioni celebrano il santo in vari modi. Nel comune abruzzese di Scanno, ad esempio, si accendono grandi fuochi detti “glorie di San Martino” e le contrade si sfidano a chi fa il fuoco più alto e durevole. L’11 Novembre nel veneziano è usanza preparare il dolce di San Martino, un biscotto dolce di pasta frolla con la forma del Santo con la spada a cavallo, decorato con glassa di albume e zucchero ricoperta di confetti e caramelle. A Palermo si preparano i biscotti di San Martino “abbagnati nn’o muscatu ” (inzuppati nel vino moscato di Pantelleria), a forma di pagnottella rotonda, grande come un’arancia, e con l’aggiunta nell’impasto di semi d’anice che conferisce loro un sapore e un profumo particolare. >> Altre News