Vai al contenuto

Sara Pedri scomparsa, parla il fidanzato: «Purtroppo si pensa al peggio, ma teniamoci una piccola speranza»

31/07/2021 10:28 - Aggiornamento 31/07/2021 10:37

Sara Pedri scomparsa a Trento: parla fidanzato Guglielmo Piro. L’uomo racconta l’ultima volta in cui ha parlato con la ginecologa originaria di Forlì di cui si sono perse le tracce a Cles lo scorso 4 marzo.

Ginecologa scomparsa, parla il fidanzato: «Purtroppo si pensa al peggio»

«La sera prima della sua scomparsa al telefono l’ho sentita molto sollevata. Poi la mattina dopo è sparita. Purtroppo si pensa al peggio, ma teniamoci una piccola speranza che le cose siano andate diversamente». Queste le sue parole, che inevitabilmente tradiscono il timore che Sara si sia tolta la vita dopo essersi licenziata. In prossimità di quel dirupo dove era stata trovata parcheggiata la sua vettura. Si tratta di un’area limitrofa al comune di Cis, nei pressi del torrente Noce che con la sua corrente porta al lago di Santa Giustina. Zona tristemente nota perché sono tante le persone che da lì hanno scelto di lanciarsi nel vuoto per togliersi la vita.

ARTICOLO: Sara Pedri scomparsa emergono novità: esclusa dai turni di Natale, schiacciata dal senso di inadeguatezza

La drammatica trasformazione di Sara Pedri: a Cles non era più lei

Chi rompe il silenzio, a 5 mesi dalla scomparsa della giovane dottoressa, è il suo il fidanzato artigiano e commerciante 33enne originario di Cosenza. Intervistato dal Corriere della Sera, ha ricostruito i suoi ricordi dell’ultimo contatto telefonico con Sara.

La ginecologa aveva da poco rassegnato le sue dimissione dall’ospedale Santa Chiara di Cles dove lavorava da qualche mese. Lì nelle ultime settimane prima di sparire avrebbe maturato un profondo malessere. Come riferisce la famiglia Pedri, secondo ciò che Sara confidava loro in reparto veniva sottoposta a vessazioni continue. Al limite del mobbing. E tali da farla entrare in profonda depressione con inevitabile perdita totale della fiducia in se stessa.

«La sera prima della sua scomparsa al telefono l’ho sentita molto sollevata – continua Guglielmo – Poi la mattina dopo, quando ho visto che non aveva letto il mio ultimo messaggio, dato che non riuscivo a rintracciarla, ho avvisato sua sorella Emanuela». Chiara era «piena di forza e con tantissima voglia di fare» quando lui l’ha conosciuta durante i primi anni di specializzazione in Calabria. Dopo il trasferimento a Trento molte cose sono cambiate.(Continua a leggere dopo la foto)

Potrebbe interessarti anche —> Sara Pedri scomparsa, il primario del reparto respinge le accuse e si dice vittima di una «campagna mediatica diffamatoria»

Schiaffeggiata sulle mani davanti ai colleghi: l’umiliazione che ferì profondamente Sara

«Dai suoi racconti mi rendevo conto che aveva perso regolarità nelle attività quotidiane, ma non avrei mai pensato a una cosa del genere». Tra gli episodi di cui Sara gli raccontò, ve ne sarebbe uno che l’aveva profondamente turbata. «Una collega più grande l’ha cacciata fuori dalla sala operatoria dopo averla aggredita prima verbalmente e poi fisicamente dandole uno schiaffo sulle mani, facendole cadere il bisturi, davanti a tutti i colleghi …». Un’umiliazione insopportabile per la giovane ed ambiziosa ginecologa che aveva messo la carriera al centro della propria vita.

Scomparsa Sara Pedri: la scheda di Chi l’ha visto?

Sesso:F
Età:31 (al momento della scomparsa)
Statura:162
Occhi:castani
Capelli:rossi
Scomparso da:Cles (Trento)
Data della scomparsa:04/03/2021
Data pubblicazione:10/06/2021

Sara Pedri, 31 anni, lavora come ginecologa presso l’Ospedale di Trento. Il 4 marzo è uscita dalla sua abitazione di Cles utilizzando la sua auto, una Volkswagen TRoc, e da quel momento non ha più dato sue notizie. L’auto è stata rinvenuta in prossimità del Ponte di Mostizzolo, al confine tra i Comuni di Cles e di Cis. Le ricerche sono state condotte con l’ausilio di cani molecolari e tracce della donna sono state fiutate lungo l’imbocco della pista ciclabile che da un ponte conduce verso la Val di Sole fino ad arrivare in corrispondenza di un precipizio alla cui base scorre il torrente Noce, che confluisce nel lago di Santa Giustina.