Oggi, 16 dicembre 2021, è il giorno dello sciopero generale in Italia indetto dai sindacati Cgil e Uil che interessa tutti i settori pubblici e privati, tranne la sanità, per l’emergenza pandemica, la scuola e i servizi ambientali. Per otto ore i lavoratori incrociano le braccia per protestare contro una riforma fiscale giudicata insufficiente. Cinque le manifestazioni in tutta Italia: a Roma con i segretari generali Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, e Milano, Bari, Cagliari e Palermo.
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Sciopero generale 16 dicembre, Cgil e Uil in piazza a Roma: “La politica lontana dal Paese”
“In alcuni momenti la maggioranza che è così vasta ha preferito trovare una soluzione al suo interno piuttosto che discutere con le parti sociali come accaduto sul fisco: e questo sta determinando una lontananza tra i bisogni del Paese reale e la politica, che si sta sempre più chiudendo al suo interno e non si pone il problema che ormai metà del suo corpo elettorale non va a votare e non si sente rappresentata da questa politica”. Queste le parole del leader Cgil, Maurizio Landini alla manifestazione a Roma. Per Landini “quello che divide il Paese non è lo sciopero generale ma l’evasione fiscale, la precarietà sul lavoro, l’ingiustizia verso le classi più disagiate. Questo è quello che divide. Oggi serve un cambiamento per legge delle cose sbagliate. L’ultimo sciopero generale è stato nel 2014, contro il Jobs Act, ve lo ricordate quello che parlava in inglese? Beh, oggi siamo molto peggio che nel 2014”. E ancora: “Quello che si sta determinando in questo paese – e per cui dovrebbero ringraziarci dello sciopero generale e di aver riempito le piazze e che dovrebbe esser la preoccupazione delle forze politiche – è il rischio di una rottura democratica della rappresentanza tra i cittadini e il palazzo della politica. Quando non va a votare il 60% degli elettori è un campanello d’allarme pericoloso”, ha affermato Landini. “Oggi è solo una tappa iniziale verso le riforme: non ci fermiamo perché vogliamo un vera riforma fiscale”, ha sottolineato.
“Quando non va a votare il 60% degli elettori è un campanello d’allarme pericoloso”
“Oggi ci sono cinque piazze piene di lavoratori, disoccupati precari e pensionati ed è strano dire che noi non rappresentiamo il paese reale: magari lo dicono quei commentatori che stanno seduti al caldo a 200mila euro di trattamento economico l’anno. Invece noi siamo fieri ed orgogliosi di rappresentare questo paese, di chi è rimasto indietro, di chiedere alla politica e al governo di fare scelte diverse. È forse una prima battaglia e l’abbiamo già vinta: abbiamo costretto questo paese a interrogarsi”, l’affondo del leader Uil, PierPaolo Bombardieri. Leggi anche l’articolo —>