Scomparsi a Bolzano: ancora nessuna conferma relativamente all’avvistamento di una non meglio precisata “macchia scura” nel fondale dell’Adige. Le ricerche nel fiume sono andate avanti per tutto il pomeriggio di ieri, e anche nella mattinata di oggi. Nonostante gli sforzi, sommozzatori e squadre di ricerca non sono riusciti a tirar fuori dall’acqua quella sagoma sospetta che molto presumibilmente è il cadavere di Peter Neumair.
Scomparsi a Bolzano secondo cadavere nell’Adige: ancora nessuna conferma
Si apprende che poco fa le ricerche sono state sospese a causa delle difficili condizioni meteo. I sommozzatori in mattinata sono riscesi nel punto del fiume in cui ieri l’ecoscandaglio aveva rilevato un’ “ombra” compatibile con un cadavere umano, nella zona di Laimburg, a pochi chilometri da Vadena. Si ha ragione di credere che si tratti del corpo senza vita dell’insegnante in pensione, 63enne, scomparso insieme alla moglie Laura Perselli (68 anni) la sera del 4 gennaio scorso. Il cadavere della donna è stato rinvenuto sabato scorso, sempre nel fiume, e in direzione opposta sarebbe stato localizzato quello del marito. Al momento, però, non si ha la certezza che si tratti di un corpo umano.
Intanto le indagini vanno avanti. In carcere con l’accusa di duplice omicidio e occultamento di cadavere c’è il figlio maggiore della coppia, Benno. Il 30enne si professa innocente ma la Procura che sta ricostruendo il puzzle investigativo della vicenda, avrebbe ragione di ritenerlo colpevole dei due (presunti) delitti. Nei presunti disturbi di carattere psicologico del ragazzo, di cui hanno riferito conoscenti e amici, e nei rapporti conflittuali con i genitori, in particolare con il padre, risiederebbe il movente dell’ipotizzato crimine.
Peter e Laura uccisi in tempi diversi: nuove indiscrezioni sulla dinamica dei fatti
Ed emergono in queste ore anche nuove indiscrezioni sulla dinamica dei fatti che gli inquirenti stanno ricostruendo. Sembra che Peter e Laura, infatti, siano stati uccisi in tempi diversi. L’ipotesi di morte per soffocamento per la donna sembrerebbe al momento alquanto plausibile. L’autopsia potrà dire certamente di più.
“La ricostruzione degli inquirenti segue la logica ma, soprattutto, segue riscontri precisi. E cioè i telefonini del padre e della madre di Benno, spenti in orari diversi: circa alle 17.30 quello di lui e attorno alle 21.30 l’apparecchio della moglie. Non a pochi minuti l’uno dall’altro ma in un arco di tempo di quattro ore”. Frangente temporale che farebbe ipotizzare “non soltanto l’azione dell’assassino divisa in due parti distinte ma anche il fatto che chi ha ucciso ha avuto tempo per pensare a come liberarsi dei due corpi, come portarli fino all’auto, come costruirsi un alibi possibile e come cancellare eventuali tracce dalla scena del delitto” (Fonte Corriere.it)
Perdita di controllo, scatti d’ira, liti con il padre e la tendenza ad abusare di anabolizzanti e droghe. Eccessiva fissazione per la prestanza fisica e comportamenti non equilibrati. La forte preoccupazione dei genitori ed il timore di Madè, sorella minore di Benno, alla quale la madre pare consigliasse di evitare ogni tipo di discussione con suo fratello. I Neumair, dalle indiscrezioni che emergono, pare temessero Benno e i suoi repentini cambi di personalità.
«Temo per mia incolumità»: parla la sorella di Benno
«Temo per mia incolumità se mio fratello Benno sarà scarcerato». Parole, queste, attribuite a Madè Neumair, la sorella 26enne di Benno, medico, che abita in Germania e dalla casa di famiglia si era già allontanata. La ragazza tramite i suoi legali ha depositato una sua memoria in cui non fa mistero di temere fortemente suo fratello. La figlia della coppia di Bolzano ha evidenziato le sue paure nella memoria depositata dal suo legale Carlo Bertacchi per esporre al Tribunale del Riesame le circostanze per cui si ritiene concreto il pericolo di reiterazione del reato da parte di Benno. Potrebbe interessarti anche —> Benno piange per la madre rinvenuta cadavere nell’Adige: lacrime autentiche o finzione?