L’operazione di vendetta da parte di Teheran contro gli Stati Uniti è iniziata. Si chiama “Soleimani Martire”, e la scorsa notte lo scontro Iran-Usa è partito all’1:20 dell’ora locale con due attacchi missilistici contro le basi della coalizione internazionale che ospitano soldati americani in Iraq: decine di cruise e di missili balistici a corto raggio sono stati mandati dal territorio iraniano e hanno raggiunto le basi di al-Asad ed Erbil. Stando a quanto riportato dal governo di Baghdad, però, il governo iracheno era a conoscenza degli attacchi e aveva avvertito, anticipatamente, anche gli Stati Uniti.
Scontro Iran-Usa, la versione di Baghdad
Stando a quanto riportato in una nota dell’ufficio del premier Adel Abdul Mahdi, il governo iracheno era stato informato di un imminente attacco “alle zone in cui è presente l’esercito americano in Iraq” proprio dall’Iran. Una volta presa conoscenza di quanto sarebbe accaduto, il governo di Baghdad in un primo momento avrebbe “avvertito il comando militare iracheno perché prendesse le misure necessarie”, e successivamente anche gli Stati Uniti. Secondo quanto riportato da una fonte diplomatica araba citata dalla Cnn, infatti, gli iracheni avrebbero comunicato alla Casa Bianca “quali basi sarebbero state colpite”. Nel comunicato si legge: “Dopo mezzanotte abbiamo ricevuto un messaggio verbale ufficiale della Repubblica islamica dell’Iran che indicava che la risposta all’uccisione del martire Qassem Soleimani stava iniziando o sarebbe iniziata a breve, e che i raid si sarebbe limitati alle zone in cui è presente l’esercito americano in Iraq”, senza specificare però altri dettagli sulla localizzazione. “Nello stesso momento- continua la nota- gli americani ci chiamavano, mentre i missili si abbattevano sulle sezioni americane delle basi di Ayn al-Assad nella provincia di Anbar e di Harir a Erbil”. Il Parlamento iracheno si è dissociato totalmente dal raid avvenuto nella notte tra il 7 e l’8 gennaio, e ha dichiarato che ritiene l’attacco missilistico una “violazione della sovranità irachena da parte dell’Iran“.
Il discorso di Trump dalla Casa Bianca
Dopo l’operazione militare scattata questa notte, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha parlato alla nazione dalla Casa Bianca: “Sono onorato di informarvi che non abbiamo avuto nessuna vittima, tutti i nostri soldati sono salvi e ci sono stati solo danni minimi, le nostre basi sono al sicuro e siamo preparati a qualsiasi possibilità”, ha detto aprendo il discorso e aggiungendo che fino a che sarà lui il Presidente, l’Iran non avrà l’arma nucleare. “L’Iran sembra adesso essere in svantaggio, è un bene per tutto il mondo. Nessun americano è stato ucciso grazie alle precauzioni che avevamo preso”, ha aggiunto il Presidente, spiegando che “le sanzioni severe contro l’Iran resteranno finché non cambierà atteggiamento”.