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Rientro a scuola: i presidi chiedono una proroga a Draghi, ma il governo non sembra ripensarci

07/01/2022 09:21 - Aggiornamento 07/01/2022 09:24

Scuola rientro gennaio 2022, i presidi scrivono a Draghi: il governo però tira dritto. In alcune Regioni si tornerà in classe già oggi, 7 gennaio. In altre invece lunedì prossimo, ossia il 10 gennaio. L’aumento dei contagi dettato dalla variante Omicron preoccupa genitori, insegnanti e i dirigenti, che continuano a chiedere al governo di posticipare la riapertura degli istituti. Un gruppo di presidi ha voluto lanciare un appello concreto al premier Mario Draghi e al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, per una proroga di almeno due settimane al ritorno in presenza. Nel frattempo docenti e alunni potrebbero far ricorso alla didattica a distanza.

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Rientro a scuola: i presidi chiedono una proroga a Draghi, ma il governo tira dritto

Sono già tanti i casi positività tra gli studenti, i presidi ne sono più che consapevoli. “Si parla di numeri altissimi, mai visti prima. Ci rendiamo conto che sottovalutare la prevedibile ed enorme mancanza di personale determinerà insolubili problemi. In un momento nel quale è necessaria almeno la minima sorveglianza delle classi (per non parlare della didattica, che risulterà in molti casi interrotta), non sapremo, privi di personale, come accogliere e vigilare su bambini e ragazzi”, le osservazioni dei presidi. “Si tratta di una situazione epocale, mai sperimentata prima, rischiosa e ad oggi già prevedibile. Non è possibile non tenerne conto. Una programmata e provvisoria sospensione delle lezioni in presenza (con l’attivazione di lezioni a distanza) per due settimane è sicuramente preferibile ad una situazione ingestibile che provocherà con certezza frammentazione, interruzione delle lezioni e scarsa efficacia formativa”, hanno concluso. Ma l’appello dei dirigenti scolastici pare sia destinato a cadere nel vuoto. Il governo non sembra avere alcuna intenzione di tornare sui suoi passi e non pochi parlano già di ostinazione. Le sottovalutazioni dell’esecutivo sono sotto gli occhi di tutti e il Covid continua ad essere un nemico sconosciuto.

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Costa: “Il governo ha preso una decisione chiara: riprenderemo con le nuove regole”

“Il governo ha preso una decisione chiara: riprenderemo con le nuove regole, che garantiranno maggiore sicurezza”. Così in un’intervista a «Il Corriere della Sera», il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, che ha precisato come “l’obiettivo del governo sia sempre stato, fin da subito, quello di garantire la scuola in presenza. E a quello continuiamo ad attenerci”. In merito al distanziamento in classe e alla qualità dell’aria, Costa, componente del governo Draghi, ha sottolineato: “Paghiamo scelte del passato che ci danno scuole non adeguate. Molti fondi del Pnrr saranno investiti sull’edilizia scolastica. Probabilmente si poteva fare di più ma è un po’ come i trasporti. Noi abbiamo messo a disposizione risorse. Non tutto il trasporto pubblico locale le ha usate totalmente. Ma in alcuni casi non si poteva a causa del deficit infrastrutturale. Per questo ci siamo presi la responsabilità del Super Green pass”.

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Rientro a scuola, qual è il nuovo protocollo

Lo stesso Costa ha poi descritto quello che sarà il protocollo delle scuole: “Dai 12 anni in su con 2 positivi è prevista la Dad per i non vaccinati, con 3 per tutta la classe. Per i piccoli con un solo caso. Ma è giusto riconoscere ai vaccinati continuità della scuola in presenza. Per 47 milioni di italiani il Super Green pass non ha cambiato nulla. Avevamo il problema di convincere a vaccinarsi quella piccola minoranza, 2 milioni e 400mila persone over 50, ancora senza dosi. Ecco perché l’obbligo di vaccino: non si può vanificare il sacrificio di tutti gli altri”. Leggi anche l’articolo —-> Riapertura delle scuole, incontro del ministro Bianchi con i sindacati: l’indirizzo del governo

 

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