Semestre bianco cos’è? Quali scenari? Che conseguenze per la politica italiana dei prossimi mesi? Scatta dal 3 agosto per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella il cosiddetto “semestre bianco”. Si tratta della fase finale del settennato, che porta con sé alcune regole ben precise per l’esercizio delle sue funzioni. Prende il via oggi perché il Capo dello stato, che pare non abbia alcuna intenzione di fare il bis, prestò giuramento e si insediò il 3 febbraio del 2015.
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Mattarella, al via oggi il semestre bianco: cosa dice la Costituzione
Che cosa rappresenta il semestre bianco? Come dicevamo in apertura, si tratta del periodo che separa il Presidente della Repubblica dalla fine dei suoi sette anni al Quirinale. Mesi durante i quali il Capo di stato viene di fatto privato del suo potere forse più significativo, ossia la possibilità di sciogliere le Camere del Parlamento e indire nuove elezioni. La norma del semestre bianco è contenuta nell’articolo 88 della Costituzione: “Il presidente della Repubblica può, sentiti i loro presidenti, sciogliere le camere o anche una sola di esse”. Il secondo comma recita: “Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura”. Questa seconda parte venne introdotta con una modifica grazie alla legge costituzionale del novembre del 1991. Fino ad allora infatti la regola del semestre bianco era assoluta. L’occasione fu un fatto paradossale avvenuto nella nostra storia politica: all’inizio dell’ultimo decennio del ‘900 la legislatura stava per terminare, ma l’allora presidente Cossiga non avrebbe potuto sciogliere le Camere perché anche il suo mandato era in scadenza. A loro volta, queste ultime non avrebbero potuto eleggere un nuovo capo dello Stato senza violare l’art. 85 della Costituzione. Da qui l’esigenza di un “ritocco”.
Quella del semestre bianco è una precauzione, non dimentichiamoci infatti che i membri dell’Assemblea Costituente, impegnati a scrivere la nostra Costituzione, venivano da un ventennio di dittatura. Obiettivo loro era quello di mantenere un equilibrio perfetto tra poteri e rappresentatività. La norma nasce dalla necessità quindi di evitare che il Capo dello stato potesse decidere di sciogliere le Camere a ridotto della fine del settennato per eleggerne di nuove a lui vicine.
Gli scenari possibili
Com’è oggi questo semestre bianco di Mattarella? Il timore che i partiti possano innescare delle crisi politiche ovviamente c’è, nonostante l’emergenza Covid in corso. “Il Post” rilancia le parole del quirinalista del “Corriere della Sera”, Marzio Breda, che qualche giorno fa ha scritto: «Di fatto, tra un paio di settimane Mattarella avrà davanti a sé sei mesi nei quali si troverà le mani legate. Mentre i partiti si sentiranno più liberi di giocare duro e magari di contrapporsi fra loro con calcoli spericolati, specie le forze politiche che sostengono il governo Draghi». Tuttavia, «il Quirinale resta sempre e comunque la camera di compensazione di ogni crisi. Con un ruolo, se non neutralizzato, almeno di freno d’emergenza», ha concluso Breda. Leggi anche l’articolo —> Draghi presidente della Repubblica nel 2022, favorevoli e contrari: il “memento” di Giorgetti