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Sfiducia a Bonafede, si vota in Senato: il “cerino” della crisi di governo in mano a Renzi

20/05/2020 10:36 - Aggiornamento 20/05/2020 10:44

E’ iniziata poco fa in Senato la seduta per il voto delle mozioni di sfiducia nei confronti del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. E l’ago della bilancia potrebbe essere proprio Italia Viva: se votasse a favore aprirebbe le porte di una crisi di governo in piena emergenza coronavirus. Ieri mattina, proprio per questo motivo, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha incontrato Maria Elena Boschi per tentare di salvare Bonafede, e quindi anche il suo governo. La sfiducia individuale nei suoi confronti è stata richiesta in due diverse mozioni: una presentata dal centrodestra, e una da +Europa. La discussione dovrebbe concludersi intorno alle 11, e subito dopo è prevista la replica del Ministro. A quel punto sarà il momento di votare. Si può dire che sia tutto nelle mani di Italia Viva.

>>Leggi anche: Sfiducia a Bonafede, Crimi (M5S): “Se qualcuno della maggioranza la vota…”

sfiducia Bonafede

Sfiducia a Bonafede, Italia Viva rischia di far saltare il governo

Dai banchi dell’opposizione è arrivata la critica per il “culmine del fallimento complessivo” dell’operato di Bonafede, e in particolare questo si riferisce alla vicenda del capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Da parte di +Europa, invece, si punta il dito contro il ministro della Giustizia per la gestione del comparto “in senso giustizialista e populista”. In poche parole, i primi lo accusano di aver esagerato con l’emergenza Covid e di aver scarcerato troppe persone; i secondi, al contrario, di non aver considerato la crisi sanitaria e di aver tenuto in carcere un numero di detenuti eccessivo.

A scrivere il futuro potrebbe essere proprio Italia Viva, e per questo il Premier Conte ieri ne ha incontrato il capogruppo alla Camera Boschi. I renziani, infatti, negli ultimi giorni avevano lasciato trapelare l’idea di poter votare insieme all’opposizione, e quindi di permettere di tagliare fuori il Guardasigilli ritenuto inadeguato dopo il caso delle scarcerazione dei boss mafiosi e dopo le accuse rivolte dall’ex pm Nino Di Matteo nei suoi confronti. “Noi ascolteremo Bonafede in Aula, perché il dibattito parlamentare è fatto per questo. E alla luce delle cose che dirà, ci sarà anche la posizione del nostro partito”, ha dichiarato Ettore Rosato, presidente di Italia Viva, ai microfoni di Radio24.

sfiducia a Bonafede

Rosato (Iv): “Chiediamo una rappresentanza istituzionale”

Italia Viva quindi potrebbe decidere di ribaltare totalmente gli equilibri. Votare a favore della mozione di sfiducia, infatti, significherebbe far cadere anche l’esecutivo Conte bis. E di certo questo non è il momento per aggiungere una crisi di governo a una sanitaria ancora non sconfitta e a una economica che si progetta essere drammatica. “Non abbiamo chiesto un rimpasto di governo, ma facciamo una battaglia sullo sblocco delle infrastrutture. Avevamo chiesto il taglio dell’Irap e il Presidente Conte ci ha dato ragione. Esiste un manuale Cencelli, chiediamo una rappresentanza istituzionale come altri, ma non abbiamo chiesto nessun sottosegretario alla giustizia. E Gennaro Migliore potrebbe fare il ministro meglio di Bonafede”, ha aggiunto Rosato.

“Il ministro sa bene che ci sono temi sensibili sul giustizialismo, noi continuiamo a pensarla in modo diverso come sulla prescrizione. Allora aspettiamo che il Ministro dia segnali importanti in questa direzione. Sulla base di questo si esprimerà il nostro voto in Senato”, ha sottolineato invece il ministro Teresa Bellanova durante la trasmissione Circo Massimo di Radio Capital.

Non lasciano via di scampo invece le forze di maggioranza, il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle: “Se al Senato Italia Viva voterà la mozione di sfiducia del centrodestra al Guardasigilli Bonafede, si aprirà la crisi. Un voto contro il ministro della Giustizia è un voto contro il governo”. >>Tutte le notizie di UrbanPost