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Sgarbi attacca la Segre: «Ha mai manifestato indignazione per suo marito?», ma si sbaglia

20/01/2021 09:17 - Aggiornamento 20/01/2021 09:21

Sgarbi contro Segre – Mercoledì 20 gennaio 2021. Nella tarda mattinata di ieri, durante l’intervento dell’onorevole Pierferdinando Casini, ha fatto il suo ingresso nell’Aula di Palazzo Madama Liliana Segre. L’entrata della senatrice a vita, arrivata da Milano, nonostante il parere contrario dei medici per via dell’età, è stata accolta da sentiti applausi da parte delle forze di maggioranza. Ma non a tutti è risultata gradita la sua “presenza”. Tra i pochi il critico d’arte Vittorio Sgarbi, che ha cercato di spiegare le discutibili ragioni del suo risentimento. Nel mirino del politico alcune dichiarazioni della 90enne, contestata anche dal leghista Salvini.

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sgarbi contro Segre

Sgarbi contro Segre: «Ha mai manifestato indignazione per suo marito?», ma si sbaglia

«Di fronte a questa situazione ho sentito un richiamo fortissimo, un misto di senso del dovere e di indignazione civile», ha dichiarato Liliana Segre, manifestando la volontà di dare la fiducia al governo Conte. Una scelta che Sgarbi non ha condiviso: «Un senatore a vita avrebbe il dovere di astenersi, non solo per l’evidente ragione che non è eletto, ma perché la sua autorevolezza e la sua scelta possono assumere, come nel caso della Segre, un significato morale». Il sindaco di Sutri, oltre che senatore, non ha perso poi occasione per ricordare alla senatrice a vita l’impegno politico del marito, Alfredo Belli Paci, nella fila del Movimento Sociale Italiano. Rivolgendosi alla Segre, Vittorio Sgarbi ha detto: «Ha mai manifestato, la Segre, la sua indignazione civile per la candidatura del marito, alle elezioni politiche del 1979, nel MSI?». E ancora: «Un senatore a vita, con i suoi meriti, astenendosi, darebbe un segnale di responsabilità democratica», ha affermato Sgarbi, contestando quindi il senso civico di cui ha parlato la Segre. «In democrazia ogni voto è legittimo e motivato da un profondo ‘senso del dovere’. Un senatore a vita, con i suoi meriti, astenendosi, darebbe un segnale di responsabilità democratica; votando a favore del Governo non dovrebbe fare prevalere la sua autorità morale, nel ritenere  ‘indegni’ ,con la sua indignazione a senso unico, i deputati che non votano la fiducia», ha concluso il 68enne ferrarese.

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L’ospitata della senatrice a vita a “Che tempo che fa”

Sgarbi però si sbaglia. In realtà Liliana Segre, ospite a “Che tempo che fa”, ha parlato dell’impegno politico di Alfredo Belli Paci nel Movimento Sociale Italiano. E all’epoca non risparmiò toni duri: «Mio marito, che era stato uno che aveva scelto due anni di internamento pur di non stare nella Repubblica sociale, vedendo molto disordine, per un certo periodo aderì a una destra in cui c’era anche Almirante. Io ho molto sofferto e ci fu una grande crisi. A un certo punto misi mio marito e me sullo stesso piano e dovevamo sceglierci di nuovo. O separarci», raccontò la testimone dell’Olocausto. Dopo la crisi i due si ritrovarono: «Per fortuna lui rinunciò per amore nei miei confronti a una eventuale carriera politica. Fummo insieme per altri 25 anni», spiegò a Fazio la Segre. Leggi anche l’articolo —> Liliana Segre: «Mio marito aderì alla destra di Almirante. Ne soffrivo, gli chiesi di scegliere: lasciò per amore»