Matteo Salvini ha paragonato la liberazione di Silvia Romano a “pubblicità gratuita” rivolta a “questi infami che nel nome della loro religione hanno ammazzato migliaia di persone”. Ha parlato di “sobrietà”: secondo il leader della Lega ne sarebbe servita di più. Ma come fa proprio Matteo Salvini a parlare di sobrietà, quando è il primo a mettere alla gogna chi lo contesta, o quando proprio lui è salito sul palco del Papeete Beach e insieme alle cubiste ha cantato l’inno di Mameli? O di nuovo, quando proprio lui è andato a suonare il citofono di un ragazzino a Bologna chiedendogli se fosse uno spacciatore?
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Matteo Salvini non può parlare di sobrietà
Ce lo ricordiamo tutti, con il mojito in mano a dichiarare pubblicamente la crisi di governo da Milano Marittima. Per questo quando dice certe cose è difficile rimanere in silenzio. Precisamente, Salvini riguardo a Silvia Romano ha detto: “Quando si libera dopo diciotto mesi di prigionia una ragazza di 24 anni è il momento della festa. Poi qualche domanda deve avere una risposta perché il Paese in cui Silvia è stata rapita, ho letto che si è convertita all’Islam, ricordo sotto voce che in quel paese, il Kenya, a proposito di diritti umani, l’Islam è fuori legge ed è punito con la prigione”.
E poi ancora: “I soldi che sarebbero stati pagati per il riscatto sarebbero stati incassati da questa associazione terroristica Al-Shabaab che con attentati ed autobombe ha ucciso migliaia di persone. Io avrei tenuto un atteggiamento da parte delle istituzioni più sobrio, un profilo più basso, penso che un ritorno più riservato avrebbe evitato pubblicità gratuita a questi infami che nel nome della loro religione hanno ammazzato migliaia di persone”.
Matteo Salvini e la sua Bestia sanno cosa devono dire e quando. Precisamente. Non importa il bene o il male, la serietà, il valore, la dignità: ciò che conta è solamente il consenso. E tutti abbiamo visto cosa è esploso dopo la liberazione di Silvia Romano. Quindi perché non cavalcare l’onda dell’indignazione? Matteo Salvini e la sua politica hanno legittimato la gogna mediatica, e oggi ne raccogliamo i frutti a spese di una giovane cooperante (in questo caso). Per questo è paradossale sentir parlare proprio lui di “sobrietà”. Quando mai è stato sobrio? Forse quando ha sfruttato l’immagine di sua figlia per fare campagna elettorale, tentando di conquistare le preferenze delle famiglie?
Ogni occasione è buona per manipolare il consenso
E’ riuscito addirittura a travestirsi da medico, praticamente. Durante un’intervista, infatti, è apparso più o meno casualmente con la mascherina al collo e un maglione azzurro, che hanno fatto inevitabilmente pensare alla divisa di medici, infermieri e operatori sanitari. Soprattutto durante l’emergenza coronavirus. Come se fosse stato in prima linea a combattere contro il Covid-19. Insomma, Salvini può continuare a fare il suo lavoro e la sua perenne campagna elettorale, ma non dovrebbe sicuramente parlare di sobrietà. E soprattutto non dovrebbe farlo in questo modo, dando ai suoi fan delle notizie false. Per esempio, non è vero che in Kenya l’Islam è vietato per legge. Ciò che non è permesso è la costituzione di partiti religiosi. I musulmani, poi, bisogna evidentemente sottolinearlo, in Kenya sono l’11% della popolazione: una minoranza.
Inoltre, a volerla dire tutta, Silvia non si è convertita all’Islam in Kenya, ma in Somalia, dove ha passato la maggior parte della sua prigionia. Da un politico della sua portata ci si aspetterebbe forse più attenzione, no?