I sintomi dell’influenza autunnale potrebbero essere scambiati per i più lievi del Coronavirus. E vale lo stesso al contrario. In questo periodo dell’anno, infatti, è facile inciampare in un raffreddore, in un mal di gola o nella tosse. Come fare allora a capire se si tratta di sintomi di influenza, allergia oppure se è il tanto temuto Covid-19? Cerchiamo di distinguere bene le cause di questi tre patogeni che ci possono colpire maggiormente con l’arrivo del freddo.
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Sintomi influenza e Covid, come distinguerli
Sia che si parli di influenza o di Covid si fa riferimento a dei sintomi legati ai virus rapinatori. Per questo sono considerabili, in qualche modo, “sovrapponibili”. Ci sono tuttavia delle particolarità e delle tempistiche che possono permetterci di capire quando è il caso di allarmarci e quando no. Il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC-Centers for Disease Control and Prevention), uno dei principali organi di salute pubblica degli Stati Uniti, ha creato un semplice schema che elenca e differenzia i diversi sintomi di influenza, Covid e allergie di stagione. E’ d’obbligo ricordare che queste sono solamente delle linee guida, e che è necessario comunque che la diagnosi la faccia un medico. Anche perchè non è detto che le differenze sottolineate siano sempre chiare.
L’immagine proposta dal CDC propone i sintomi più comuni del Covid, quelli dell’influenza, quelli delle allergie e quelli in comune. Per quanto riguarda il coronavirus, è sottolineato che il primo campanello d’allarme è la febbre. Per la comune influenza stagionale, invece, è la tosse. Il raffreddore, spiegano, di norma si manifesta poi con un’infiammazione alla gola. E, di conseguenza, può portare a un innalzamento della temperatura corporea. Per il coronavirus invece il meccanismo è inverso: prima si presenta la febbre, e poi prosegue con la tosse.
Sintomi influenza e Covid,
Da mesi siamo stati allertati a riconoscere i primi sintomi del Coronavirus a causa della perdita dell’olfatto e dell’alterazione del gusto. Normalmente, chi invece viene contagiato da un virus influenzale non li manifesta, anche se tuttavia la perdita di olfatto può essere causata pure da un raffreddore. C’è però una differenza: se nel raffreddore la perdita dell’olfatto è dovuta al famoso “naso che cola”, quando si è malati di coronavirus il naso risulta libero nella maggior parte dei casi. Nel Covid-19, infatti, è un sintomo neurologico provocato dal fatto che il virus attacca i neuroni del sistema nervoso centrale, determinando l’infiammazione dei tessuti capaci di percepire gli odori.
Infine, un altro mezzo per capire meglio se i sintomi sono causati dall’influenza oppure dal Covid sono le tempistiche. Come spiega la CDC, infatti, normalmente chi contrare il virus influenzale ha un periodo di incubazione che va da uno a quattro giorni. Successivamente, d’un tratto, l’influenza “scoppia”. Chi viene contagiato dal coronavirus, invece, potrebbe sviluppare i sintomi anche a distanza di due settimane dall’esposizione. Il raffreddore, infine, si manifesta a due/tre giorni dal contagio. I sintomi in questo caso dipendono da persona a persona: possono essere graduali e durare nel tempo, oppure risolversi più in fretta. Allo stesso modo le allergie possono durare per poco, oppure per tantissimo tempo: a determinarlo è la permanenza nell’ambiente dell’allergene responsabile. Chi è allergico ai pollini, per esempio, potrebbe lottarci per l’intera stagione.
Ovviamente, tutti questi dettagli sono indicativi: il contagio da coronavirus lo si può accertare esclusivamente con il tampone. >>Tutte le notizie di UrbanPost