Non c’è ancora il via libera per l’utilizzo in Italia del vaccino anti covid Sputnik, ma in questi giorni inizierà la sua sperimentazione allo Spallanzani di Roma. Al momento non è altro che una collaborazione scientifica volta a capire la sua efficacia contro le varianti in circolazione, ma sicuramente apre un primo spiraglio verso il suo impiego nella lotta contro il Covid. Come ha detto Mario Draghi durante la conferenza stampa di venerdì, infatti, bisogna fare tutto ciò che è necessario e utilizzare i mezzi che ci sono a disposizione, anche a costo di andare contro l’opinione dell’Unione europea.
Sputnik Italia, la sperimentazione allo Spallanzani
A dare la notizia della collaborazione scientifica tra l’Italia e la Russia sul vaccino anti covid Sputnik è stato il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. “Fra qualche giorno verrà stipulato un primo accordo per una sperimentazione scientifica sul vaccino Sputnik in attesa dell’autorizzazione formale dell’Ema, per quanto riguarda lo studio sulle varianti. Questa è un’altra buona notizia perché ci permette di fare un salo in avanti rispetto alla necessità, in questo momento, di approvvigionamento dei vaccini”, ha spiegato l’ex segretario dem.
L’arrivo di questo accordo rende ancora più evidente che l’obiettivo è quello di inserire il vaccino Sputnik tra gli altri disponibili in Italia. E le parole pronunciate da Mario Draghi nei giorni scorsi ne sono la conferma. “Merkel ha detto che se le autorità europee approvano lo Sputnik bene, altrimenti lei farà da sola. Qui si parla della salute, c’è il pragmatismo, bisogna prima cercare il coordinamento europeo o qualcuno fa altrimenti. Se il coordinamento europeo non funziona bisogna essere pronti a fare da soli. Questo è quello che ha detto Merkel e questo è quello che dico io“.
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Salvini: “D’Accordo con Merkel e Draghi”
Tra i più convinti dell’utilizzo di Sputnik in Italia c’è sicuramente il leader della Lega Matteo Salvini. Ieri, dopo l’udienza preliminare sul processo Open Arms, infatti, ha dichiarato: “Sono assolutamente d’accordo con Merkel e con Draghi. Se non lo fanno loro facciamolo noi, senza essere accusato di putinismo o sovranismo. La salute non conosce confini, ostacoli e logiche geopolitiche. E se c’è un vaccino che funziona e l’Europa ritarda, la Germania come l’Italia, la Francia o l’Austria hanno diritto a procedere per loro conto. Sono contento che il Presidente Draghi abbia confermato la linea del buon senso e del pragmatismo”.
Nel Lazio, poi, sta andando avanti la creazione di nuovi punti di somministrazione delle dosi. Come ha ricordato il presidente della Regione Nicola Zingaretti, infatti, sono in arrivo sei grandi hub. Il prossimo sarà “negli studi cinematografici di Cinecittà, quindi proseguiamo la tradizione di averli nei luoghi di vita delle persone. Siamo oltre i 750 mila vaccini somministrati, ma saremmo pronti a triplicare la vaccinazione se ci fossero dosi di vaccino sufficienti. La cosa importante è che siamo tornati a pieno regime e con segnali straordinariamente positivi per il livello di adesione su AstraZeneca. Questa è una buona notizia che va valorizzata”. Per le dosi al momento disponibili, tuttavia, Zingaretti ha sottolineato che ora non c’è fretta di aprire il nuovo hub di Cinecittà perchè sarebbe “quasi ininfluente”. Nonostante questo, però, tra qualche giorno verrà inaugurato. >> Tutte le notizie di UrbanPost