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Stato d’emergenza coronavirus proroga, il Senato approva il rinvio al 15 ottobre

29/07/2020 09:40

Il Senato ha dato il via libera alla proroga dello stato d’emergenza per il coronavirus fino al 15 ottobre. I voti a favore sono stati 157, mentre i contrari 125 e 3 gli astenuti. La risoluzione della maggioranza ha letteralmente diviso l’arena politica, e le votazioni lo dimostrano. Alcuni sono andati in contro corrente rispetto al proprio partito: Mattia Crucioli (M5S), per esempio, ha votato in senso opposto ai pentastellati, e quindi non si è dichiarato a favore del rinnovo. A riguardo, infatti, non tutti sono d’accordo sulla necessità di un rinnovo dello stato d’emergenza. E’ vero però che alcune buone motivazioni per trascinarlo fino, almeno, al 15 ottobre, ci sono. Vediamo quali sono.

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Stato d’emergenza coronavirus proroga, il Senato approva la proroga al 15 ottobre

31 luglio, 31 ottobre, 31 dicembre, ora 15 ottobre. Dall’inizio dell’emergenza coronavirus non abbiamo che sentito parlare di date, proroghe, Dpcm. Queste sono state le parole più utilizzate durante il lockdown. E nonostante tutto, sembra che ancora non si possa mettere la parola fine a questa tragedia sanitaria che ha colpito l’Italia, l’Europa, il mondo. Perché ancora non è finita: in alcune zone del Pianeta il coronavirus continua a provocare migliaia di contagiati e di morti. Non è del tutto sotto controllo, e l’idea che possa esserci una seconda ondata spaventa. Per questo forse è giusto andare avanti con i piedi di piombo. Allentando, ma continuando a controllare.

Ieri, per esempio, in un primo momento il ministero della Salute aveva comunicato 181 nuovi casi positivi in Italia. Poco dopo è arrivata la rettifica, e ne sono stati inseriti 31 in più. Di questi, 19 solamente in Sicilia, di cui 8 sono migranti sbarcati a Pozzallo. Gli altri 10, invece, sono stati diagnosticati in Valle D’Aosta dopo oltre venti giorni senza nuovi contagi. Lì, è stato scoperto un focolaio scoppiato in un alpeggio. Altri due, infine, sono stati registrati nella provincia autonoma di Bolzano. I numeri al momento possono essere considerati sotto controllo in Italia, ma ciò non significa che il virus sia sparito.

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Perché è necessaria la proroga dello stato d’emergenza per il coronavirus fino al 15 ottobre

Proprio su questa linea la maggioranza ha chiesto di prorogare lo stato d’emergenza, lasciando però da parte i Dpcm e le delibere, e preferendo invece fonti normative primarie per le norme, un coinvolgimento più diretto del Parlamento e la richiesta all’esecutivo di studiare delle soluzioni che consentano di svolgere le elezioni regionali, comunali e il referendum previsti a fine settembre fuori dalle scuole. Per oggi, alle ore 20, è stato convocato il Consiglio dei ministri, il quale dovrebbe dare il via libera ufficiale alla proroga fino al 15 ottobre.

Con la proroga dello stato d’emergenza si intende confermare che le misure applicate fino a oggi sono state efficaci. I dipendenti del settore pubblico, come di quello privato, potranno continuare a lavorare in smart workig, e gli appalti per l’acquisto dei beni necessari alla riapertura delle scuole potranno essere agevolati tramite procedure semplificate e garantendo i prezzi calmierati. Da oggi, inoltre, saranno sottoposti a tamponi tutti gli stranieri che entrano in Italia a bordo dei pullman. La gara per reperire una nave da 1.000 posti dove sistemare gli stranieri che devono effettuare la quarantena obbligatoria, poi, durante lo stato d’emergenza potrà essere svolta con criteri velocizzati, in modo da poterla trovare e mettere a disposizione nel più breve tempo possibile. Allo stesso modo, tutte le scelte collegate alla gestione dei migranti e all’emergenza sanitaria potranno essere prese seguendo dei percorsi più rapidi.

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Conte: “La pandemia è stata ridimensionata, ma non è ancora finita”

Così come ciò che concerne la scuola: lo stato di emergenza consente di svolgere le gare per l’approvvigionamento del materiale necessario a far ripartire la didattica con procedure semplificate e dunque accelerate. E di capire come affrontare i casi che si possono verificare durante lo svolgimento delle lezioni, come la possibilità di registrare uno studente o un insegnante positivo in classe, l’obbligo di quarantena, la misurazione della febbre, l’organizzazione delle gite. Insomma, prorogare lo stato d’emergenza non significa creare allarmismo, ma sfruttare la possibilità di utilizzare delle procedure semplificate in un momento storico complesso.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al Senato, ieri ha spiegato perché è necessario prorogare lo stato d’emergenza. E tra i motivi uno sembra il più ovvio: “La pandemia è stata ridimensionata, ma non è ancora finita”, ha dichiarato. Per questo non bisogna abbassare del tutto la guardia. Porre il punto oggi, infatti, significherebbe dare un messaggio sbagliato, e la possibilità di abbassare la soglia di attenzione e del rispetto delle norme di precauzione fin qui richiesto alla popolazione. Allo stato d’emergenza, poi, sono collegati una serie di provvedimenti, protocolli di sicurezza sul lavoro e sullo smart working, sul distanziamento, sull’uso delle mascherine e sul divieto di assembramenti che, senza il rinnovo, decadrebbero direttamente.

Questo, anche se è vero che i decreti legge ed eventuali Dpcm potrebbero mantenerli in vigore. Dall’altra parte, però, i tempi della legislazione, lo sappiamo, possono essere interminabili. Sostanzialmente, lo stato d’emergenza consente di modificare alcune norme in tempi rapidi. Per questo, ancora, probabilmente è corretto prorogarlo. >>Tutte le notizie di UrbanPost