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Superbonus, gelo di Draghi: perché la misura non avrà vita lunga

03/05/2022 16:47 - Aggiornamento 03/05/2022 16:56

Nel decreto Aiuti da 14 miliardi di euro approvato il 2 maggio dal Consiglio dei ministri, tra le altre misure c’è anche il prolungamento dei termini per beneficiare del Superbonus per le villette. Una proroga che va dal 30 giugno al 30 settembre. Ma dalle dichiarazioni fatte dal premier Mario Draghi durante il suo intervento in replica all’assemblea plenaria del Parlamento Ue, a Strasburgo, si intuisce che il Superbonus 110% non avrà vita lunga. Per quali ragioni però il Superbonus è così malvisto dell’ex numero uno della Bce? Perché ha le ore contate?

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Superbonus, gelo di Draghi: perché la misura non avrà vita lunga

Il primo motivo per cui a Draghi e al suo governo (ha parlato al plurale a Strasburgo, ha detto «non siamo d’accordo con superbonus al 110%») è l’aumento dei prezzi: «I prezzi necessari per le ristrutturazioni sono più che triplicati, perché il Superbonus 110% toglie l’incentivo a trattare sul prezzo». Viene da chiedersi allora perché il Superbonus abbia ottenuto una proroga di tre mesi per le villette. È stato lo stesso Draghi a precisarlo: «Le cose vanno avanti in Parlamento, il governo ha fatto quel che poteva e il nostro ministro dell’Ambiente è molto bravo».

E ancora: «Il nostro governo è nato come governo ecologico, fa del clima e della transizione digitale i suoi pilastri più importanti. Ma non siamo d’accordo su tutto, sul bonus del 110% non lo siamo, perché il costo di efficientamento è più che triplicato e il prezzo degli investimenti per attuare le ristrutturazioni sono triplicati». L’altro nodo che divide la maggioranza di governo, come rivela «Il Corriere della Sera», è quello della cessione dei crediti. «Ora attendiamo che sia fatta chiarezza una volta per tutte anche in materia di cessione del credito: lo stop and go del governo sta soffocando migliaia di imprese, alle prese con l’impossibilità di riscuotere crediti per lavori già completati da tempo e per i quali hanno già pagato tasse stipendi e contributi», hanno sottolineato i deputati del MoVimento 5 Stelle Luca Sut, Antonio Federico, Patrizia Terzoni e Riccardo Fraccaro.

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Replica immediata del M5s

Immediata infatti è stata la replica del Movimento 5 Stelle alle parole del premier al Superbonus: «Mario Draghi nel suo intervento a Strasburgo durante la plenaria del Parlamento europeo ha dichiarato di non essere d’accordo sul Superbonus; sinceramente lo avevamo già dedotto dai continui blocchi e dalle modifiche apportate alla misura nei mesi scorsi che di fatto hanno rischiato di renderla inutilizzabile. Vorrei ricordare al nostro presidente del Consiglio che il Superbonus è espressione della volontà parlamentare di tutte le forze politiche, e per questo, anche se il suo giudizio personale è negativo, non può boicottare una misura che peraltro in più occasioni ha ricevuto lodi dalla stessa Unione europea», ha sottolineato il deputato Riccardo Fraccaro. Leggi anche l’articolo —> Gas in rubli, Draghi toglie la parola a Cingolani: maretta con il ministro

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