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Tangenti sanità, Formigoni e Lucchina assolti dall’accusa di corruzione

14/07/2020 18:05 - Aggiornamento 14/07/2020 19:34

Tangenti sanità. L’ex presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e l’ex direttore generale dell’ospedale Maggiore di Cremona Simona Mariani sono stati ufficialmente assolti dall’accusa di aver ricevuto delle tangenti poiché il pm ha deliberato che il fatto non sussiste. Entrambi erano incolpati di corruzione e abuso d’ufficio per il caso dell’acceleratore lineare Vero per la cura radioterapica. L’assoluzione dall’accusa di abuso d’ufficio è arrivata anche per Carlo Lucchina, ex direttore generale della sanità lombarda.

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Tangenti sanità, assolti Formigoni e Mariani

Secondo l’accusa, Formigoni avrebbe ottenuto “utilità per 447 mila euro” in contanti, viaggi dorati e cene in ristornati di lusso dall’amico Gianluca Guarischi. In cambio sarebbe stato assicurato un trattamento preferenziale alla Hermex Italia, società dell’imprenditore Giuseppe Lo Presti, unico fornitore di Vero, l’acceleratore lineare per la cura radioterapica acquistato dall’ospedale Maggiore di Cremona nel 2012 con un finanziamento pari a otto milioni arrivato proprio dalla Regione. Una cifra molto alta, che comprendeva due milioni in più rispetto ai fondi garantiti ad altri ospedali come il Sant’Anna di Como.

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Forniture a ospedali, per il pm il fatto non sussiste

Era stato proprio il pm Francesco Messina, tempo fa, però, a evidenziare come Vero fosse un macchinario unico nel suo genere, all’avanguardia. E che per questo non c’era la necessità di ricorrere a un bando per il suo acquisto. L’ospedale di Cremona, infatti, trattò direttamene con l’imprenditore della Hermex, rendendo legittima la negoziazione privata. Per quanto riguarda i regali, invece, il pm Messina ha sottolineato che Guardischi e Formigoni erano effettivamente “molto amici da tempo”. Di conseguenza, “i viaggi e le cene ci sono stati ma, alla fine, tutti gli accertamenti della Procura di Milano non hanno dimostrato che Formigoni ne abbia beneficiato sulle spalle di Guarischi. Non ha potuto nemmeno dimostrare dei passaggi di denaro e dei viaggi regalati”.

A fare il nome dell’ex direttore generale dell’ospedale, Mariani, era stato proprio l’imprenditore della Hermex Italia Lo Presti, il quale aveva acquistato, per conto di Guarischi, un bracciale di tipo tennis e un orologio Bulgari. “Le dichiarazioni di Lo Presti- ha evidenziato però il pm- non hanno trovato riscontri nel processo”. Il tribunale depositerà la motivazione della sentenza entro 90 giorni. >>Tutte le notizie di UrbanPost