La macchina del Fisco, da sempre invisa dai contribuenti, si è messa in moto. Nell’attesa di un nuovo stop fortemente invocato dall’opposizione (e, a dire, il vero auspicato anche dalla maggioranza), l’Agenzia delle Entrate e della Riscossione ha disposto l’invio di cartelle esattoriali, con annessi e connessi. Come pure degli avvisi di accertamento e di tutti gli atti che fanno tremare gli Italiani. A partire da oggi, sabato 2 gennaio, fino a dicembre, saranno circa 50 milioni le notifiche che derivano in larghissima misura dalla quota accumulata (35 milioni di atti) nel 2020 per il fermo dovuto alla pandemia, a cui si sommeranno quelle in programma dal 2021.
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Tasse e Fisco, 50 milioni di cartelle esattoriali in arrivo: il «buon anno» del governo agli Italiani
Come spiega “Quotidiano.net” il fisco, però, intende agire con gradualità. «Nel corso del 2020 il legislatore ha consentito ad Agenzia delle entrate e ad Agenzia delle entrate-Riscossione di sospendere l’invio di tutti gli atti da inviare a cittadini e imprese. A oggi la legge prevede che entrambe debbano riprendere le proprie attività a partire dal 1° gennaio. Si tratta di diverse decine di milioni di atti che dovranno essere inviati tra gennaio e dicembre 2021. In entrambe le Agenzie ci stiamo organizzando per diluire il più possibile l’invio degli atti nel corso dell’anno, ma si tratta comunque di volumi davvero straordinari», ha dichiarato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini. Non proprio il miglior modo per far cominciare l’anno, ma purtroppo il problema c’è. Per questa ragione l’opposizione chiede degli ulteriori slittamenti. Secondo Maria Stella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera si tratta di una situazione «surreale». Per lei le opzioni possono essere due: fare un «decreto ad hoc» o «votare i gli emendamenti degli Azzurri al decreto Milleproroghe».
Misiani (Pd): «Rateizzazioni a condizioni più favorevoli», sarebbe questa la soluzione dell’esecutivo?
Giorgio Mulè, deputato sempre di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato ha tuonato: «Il governo ha ben pensato di non prorogare la sospensione e ora milioni di italiani si troveranno a dover saldare conti che non tutti potranno onorare con il terrore di finire nella ghigliottina finale del Fisco. Inaccettabile chiedere a milioni di italiani che magari non hanno rialzato la saracinesca o che non hanno mai iniziato la stagione invernale, di pagare le tasse arretrate. Ci si doveva pensare prima e non arrivare ancora una volta impreparati ad inseguire i problemi». Sul piede di guerra anche il leghista Matteo Salvini: «Ci sono 30 milioni di cartelle esattoriali di piccolo importo, che rischiano di arrivare a casa di milioni di famiglie di italiani, sarebbe il modo peggiore di cominciare l’anno. Le proposte della Lega sono concrete e sono già depositate in Parlamento: pace fiscale, rottamazione a lungo termine e saldo e stralcio». Il viceministro dell’ Economia Antonio Misiani (Pd) ha promosso «rateizzazioni a condizioni più favorevoli».
Tasse e Fisco, inviate 50 milioni di cartelle esattoriali
Sarebbe questa la soluzione del governo Conte bis? Sembra un po’ il teatro dell’assurdo. Come scrive Fabrizio Boschi per “Il Giornale”: “Solo in un Paese come questo, in assenza di un governo eletto dal popolo, nel bel mezzo di una crisi socioeconomica senza precedenti, con ristori economici per attività e professioni che tardano ad arrivare e, invece, tasse che puntualmente rispettano le scadenze, può succedere pure che il primo giorno dell’ anno l’Agenzia delle entrate abbia mandato di inviare (e senza vergogna) 50 milioni di cartelle esattoriali”. Leggi anche l’articolo —> Giuseppe Conte, depositato nome e logo del suo partito: si chiama “Italia 2023”