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Terremoto a Firenze, 210 scosse in 10 giorni: esperto dell’Ingv rivela cosa può accadere

14/05/2022 09:30 - Aggiornamento 14/05/2022 09:37

Terremoto Firenze – In dieci giorni si sono registrate in Toscana ben 210 scosse, delle quali 4 sopra 3 di magnitudo. Interessata quasi tutta la provincia di Firenze e molte altre località, a partire da quelle intorno all’epicentro, che si trova nel Chianti tra Impruneta e San Casciano Val di Pesa. La prima è avvenuta il 3 maggio con una magnitudo pari a 3.7. Su «La Repubblica» l’intervista a Carlo Meletti, che dirige la sezione di Pisa dell’Ingv, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, il quale ha fatto chiarezza sugli ultimi eventi e descritto cosa potrebbe accadere.

sismografo terremoto Firenze

Terremoto a Firenze, 210 scosse in 10 giorni: esperto dell’Ingv rivela cosa può accadere

Tanto per cominciare non si tratta di uno sciame sismico, ma è una sequenza, proprio perché si susseguono terremoti grandi e piccoli, ha dichiarato subito Carlo Meletti. Quanto è sismica l’area fiorentina? “La città ha la caratteristica di essere in mezzo tra il Mugello che è molto sismico, a Nord, e il Chianti, a Sud. Nel 1919 proprio dal Mugello è partito un terremoto distruttivo con magnitudo di 6.4. Nel 1895 c’è stato invece un sisma stimato del 5.5 proprio nella zona dove si registrano gli epicentri in questo momento”, ha affermato l’esperto dell’Ingv. Nei prossimi giorni cosa dobbiamo aspettarci? “Intanto possiamo dire che ci saranno sicuramente altre scosse. Quanto forti non lo possiamo affermare perché non sappiamo quanta energia deve ancora liberare la faglia. Certo, non si può escludere che arrivino scosse più violente di quelle registrate fin qui ma, nel breve periodo, non siamo in grado di dire qual è la probabilità che questo accada”, ha spiegato Meletti.

terremoto Firenze

«Non possiamo escludere scosse più violente»

Non si prevedono i terremoti, ma si può capire quanta potenza è in grado sviluppare una faglia? “Più la faglia è grande, maggiore è la magnitudo che può rilasciare in una volta: questa è la regola. In Italia centrale, vicino ad Amatrice, c’è una faglia di 40-50 chilometri. Quella del Chianti è una di una decina di chilometri. Quindi teoricamente è in grado di provocare terremoti meno potenti. Il punto, però, è che una faglia può rompersi tutta in una volta o in più volte, e questo cambia le carte in tavola dal punto di vista della potenza sviluppata”, ha dichiarato sempre il dirigente della sezione di Pisa dell’Ingv. Leggi anche l’articolo —> Terremoto a Firenze, torna a tremare la terra: nel buio la scossa più forte

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