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Torino, primo trapianto di caviglia allungabile al mondo su una bimba di nove anni

26/06/2020 16:31 - Aggiornamento 26/06/2020 16:33

A Torino è avvenuto il primo trapianto di caviglia allungabile su una bambina di 9 anni. E’ la prima volta nel mondo che avviene una cosa simile. In una singola operazione, l’equipe medica guidata dal Dottor Raimondo Piana ha rimosso un tumore alla caviglia a una bambina di 9 anni, sostituendole l’osso con quello di una donatrice. Nell’operazione è stato anche installato un chiodo allungabile magneticamente per seguire la crescita della bambina. Dopo qualche settimana di fisioterapia potrà camminare di nuovo. E’ il primo intervento di questo genere al mondo ed è frutto della collaborazione tra la Città della Salute di Torino e l’ospedale Rizzoli di Bologna.

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torino primo trapianto caviglia allungabile

Torino primo trapianto di caviglia allungabile

Un risultato clamoroso per la medicina e per l’ospedale di Torino. I genitori della bimba ancora preferiscono non parlare con i giornalisti, soprattutto per la tragica storia della famiglia. Non troppo tempo fa avevano perduto un figlio per leucemia ed ora eccoli di nuovo a dover affrontare un tumore su una bambina così piccola. Questa volta però la fortuna è stata dalla loro. Si sono trovati un equipe medica altamente professionale che è riuscita a regalare una nuova speranza alla loro famiglia.

torino primo trapianto caviglia allungabile

Le parole del medico e la crescita

Si può definire – spiega il chirurgo Raimondo Piana – come una ricostruzione della caviglia da una tibia omeoplastica da donatrice, una donna. In più abbiamo aggiunto questo mezzo di sintesi, un chiodo in titanio allungabile magneticamente per consentire alla bambina di crescere in modo uniforme“. Saranno i genitori a regolare il chiodo in base alla crescita della bambina, seguendo le indicazioni dei medici. La crescita, durante l’età dello sviluppo, sarà di 0,1 millimetri al giorno, simile a quella naturale, anche perchè “lo scopo di questo genere di operazioni è di fare qualcosa di molto simile a quello che la biologia fa naturalmente”.

L’intervento è stato possibile grazie a una banca dati che è stata recentemente costituita e che consente ai medici di collaborare, anche a distanza, per lavorare su pazienti comuni, mettendo a fattore comune esperienze e competenze. Un’innovazione in campo medico in grado di stravolgere e migliorare la vita delle persone.  >> Tutte le notizie sul Coronavirus