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Tragedia al Mottarone, rapito il piccolo Eitan sopravvissuto: indaga la Procura

12/09/2021 11:23

Il piccolo Eitan, il bambino israeliano di 6 anni unico sopravvissuto della sua famiglia alla tragedia della funivia del Mottarone nel maggio 2021, sarebbe stato rapito dal nonno materno e portato in Israele. La notizia arriva dagli zii paterni che lo avevano in affidamento e i quali da mesi sarebbero in disputa con la famiglia paterna del piccolo proprio per questioni legate al suo affido definitivo. Dopo la denuncia da parte della zia di Eitan, in questo ore la Procura di Pavia ha aperto le indagini per sequestro di persona.

Tragedia Mottarone

Tragedia al Mottarone, rapito il piccolo Eitan sopravvissuto allo schianto

Il piccolo Eitan di 6 anni è sopravvissuto alla tragedia della Funivia del Mottarone in cui persero la vita quattordici persone, tra cui i suoi genitori e il fratellino. Eitan subito dopo l’incidente e le dimissione dall’ospedale è stato affidato, come disposto dalla Procura di Pavia, alla zia paterna. Ora questa stessa Procura ha aperto un’indagine per sequestro di persona, dopo che il ragazzino non è stato riportato a casa all’ora stabilita dal nonno materno. Immediatamente gli zii materni si sono rivolti alle Forze dell’Ordine che ora sono al lavoro. Stando ad una prima ricostruzione da parte degli inquirenti, si è scoperto che nonno e nipote si sarebbero imbarcati su un volo privato per Israele grazie anche al fatto che il 58enne aveva con sé il passaporto del piccolo. Lo zio paterno Or NirkoA ha rivelato quanto accaduto al Corriere della Sera. 

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Le parole dello zio paterno

Come riportato da Il Corriere della Sera e poi ripreso da Fanpage, lo zio paterno del piccolo Eitan ha dichiarato: «Purtroppo avevano in custodia il passaporto israeliano di Eitan. Noi lo abbiamo chiesto indietro, il giudice tutelare aveva fissato la data del 30 agosto ma non ce l’hanno dato e visto che, nonostante le nostre richieste, ai nonni materni non era stato revocato il diritto di visita, è andata com’è andata». Poi ha aggiunto: «Il nonno ha ricevuto in Israele una condanna per abusi domestici. Noi abbiamo fatto di tutto per proteggere Eitan, compreso rimanere in silenzio. Ma non è servito, sono venuti alle 11 del mattino e avevano il diritto di stare con Eitan fino alle 18. Solo che non sono mai tornati».

Per i legali della famiglia paterna del piccolo Eitan non ci sono dubbi: «Siamo di fronte a un sequestro di persona», ha detto all’agenzia AGI l’avvocato Armando Simbari. L’altro legale della famiglia Cristina Pagni ha ammesso: «Aspetterei a parlare di rapimento, aspetterei che lo facessero le autorità, per il momento questo bambino non è stato accompagnato a casa dal nonno all’orario previsto».