Vai al contenuto

Bologna, madre e figlio morti al Pilastro, haters attaccano la nipote: cadaveri trovati dopo mesi

16/07/2021 12:59

Laura Mingozzi è finita nel mirino degli haters. In questi giorni ha fatto scalpore la notizia che sua zia e suo cugino Maria Giovanna Pulega e Riccardo Ziveri, madre e figlio sono stati trovati morti in casa al Pilastro di Bologna: i due cadaveri però erano lì da mesi. Perché i corpi sono rimasti lì tanto a lungo? Laura ha spiegato l’accaduto.

Trovati morti in casa a Bologna
Trovati morti in casa a Bologna (da ilrestodelcarlino.it)

Trovati morti in casa Bologna dopo mesi: lo sfogo degli haters

Laura ha subito messo in chiaro la situazione, come riporta Il Resto del Carlino. I suoi parenti erano molto riservati, chiusi nel loro mondo in quell’appartamento dove hanno perso la vita. Non era strano che i due non si facessero sentire o non rispondessero al citofono: non amavano stare in compagnia di altre persone, nemmeno di parenti. La donna ha riferito di averli visti l’ultima volta a Natale, poi più nulla. Ha lasciato a madre e figlio la loro privacy ma poi si è insospettita. Un’ulteriore preoccupazione era data dal fatto che “finito il lockdown, abbiamo chiesto notizie ai vicini e al parroco e anche loro ci hanno detto che non li vedevano da un po’. I carabinieri ci hanno consigliato di aspettare a fare la denuncia, per provare a chiarire la situazione. Ma siccome il silenzio continuava l’abbiamo fatta”.

Erano passati veramente troppi mesi senza notizie quindi ha deciso di denunciare la scomparsa dei due ai carabinieri. “Abbiamo fatto il possibile per loro, per mantenere un rapporto almeno con mio cugino. Non ci è stato concesso. A chi ora commenta ’poverini, sono stati abbandonati’, rispondo che sono stati loro ad abbandonare noi – ha spiegato la nipote -. Il dolore è enorme”. E riguardo ai commenti sprezzanti degli haters che hanno criticato Laura per essersi accorta della loro sparizione solo dopo mesi, la donna ha risposto a tono. “Fate giudizi senza avere idea della situazione. Noi abbiamo fatto tutto ciò che ci è stato permesso per stare vicini alla zia e a Riccardo. Ma loro erano adulti, in grado di intendere e di volere: non potevamo imporre loro la nostra presenza.”

ARTICOLO | Bologna, madre e figlio trovati morti in casa, non si vedevano da mesi

ARTICOLO | Incidente sul lavoro, operaio di 63 anni muore alla Marcegaglia di Ravenna

madre e figlio trovati morti
madre e figlio trovati morti (da quotidiano.net)

Trovati morti in casa Bologna dopo mesi: chi erano Maria Giovanna e Riccardo

Laura ha spiegato che lei e la sua famiglia avevano fatto tutto il possibile per aiutare Maria Giovanna e Riccardo. La scelta loro era quella di vivere nella loro privacy e lei, lo rispettava. “Le nostre offerte di aiuto si sono sempre scontrate con un muro. E non eravamo nella posizione di fare segnalazioni a strutture o servizi sociali, anche perché loro erano indipendenti e autonomi. No, non abbiamo rimpianti: abbiamo fatto tutto quello che potevamo.

Poi la donna ha raccontato chi erano i due parenti, zia e cugino, scomparsi nella loro abitazione al Pilastro di Bologna. “Lei era maestra, ma non ha mai lavorato perché quando ha ottenuto il posto di ruolo lo ha rifiutato per stare con mio cugino, che era piccolo – ha detto Laura – lui invece era un artista, come nostro nonno, maestro d’arte: una eredità di famiglia. Aveva fatto le medie al Conservatorio e poi si era laureato in Arte al Dams, con borse di studio ottenute grazie agli ottimi voti.” L’uomo però non ha mai espresso le sue doti, ha preferito restare all’angolo. “Sfogava talento e passione tinteggiando le pareti di casa e ridecorandola spesso, spostando o modificando i mobili. Infatti era sempre ordinatissima e pulitissima, teneva persino i piatti nella credenza separati uno a uno con la carta… Tutto è rimasto così, perfetto, fino all’ultimo”.>>Tutte le notizie