La media settimanale delle intenzioni di voto realizzata per Open conferma il trend delle ultime settimane: la Lega è in sofferenza rispetto ai periodi d’oro che le avevano fatto sfiorare il 35% dei consensi. Oggi infatti, secondo gli ultimi sondaggi elettorali, fatica a superare il 30%. Al contrario, invece, è riuscito a portarsi anche nell’anno nuovo la tendenza positiva Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che ormai da due mesi non scende sotto il 10%.
Ultimi sondaggi elettorali, i dati
Per Noto Sondaggi, forse il più positivo, la Lega riesce ancora a raccogliere un ottimo 32% di consensi. Non sono altrettanto fiduciosi invece Ixè ed Emg, che lo valutano rispettivamente al 29,5% e al 30,4%. Che sia al 30%, al 31% o al 32%, in realtà, non fa una grossa differenza: cioè che è rilevante è che per sette settimane consecutive la Lega di Matteo Salvini si conferma in perdita di intenzioni di voto. Se il centrodestra quindi si può dire sia un po’ in difficoltà, di sicuro il trend negativo non coinvolge Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni che, da due mesi a questa parte, non è mai scesa sotto il 10% e sembra essersi stabilizzata intorno al 10,5% in tutti i sondaggi divulgati da inizio gennaio. Questo premia anche la sua leader Giorgia Meloni, che in questa settimana riesce a superare Salvini in una speciale graduatoria sulla fiducia nei principali leader italiani pubblicata da Ixè. Anche Forza Italia può dirsi abbastanza soddisfatto dell’inizio anno: questa settimana i sondaggi gli concedono il 7,2% delle intenzioni di voto, lo 0,5% in più rispetto all’ultima media di Open del 2019.
Il PD in risalita tocca il 20%
Trend positivo anche per il Partito Democratico, che nonostante tutto sembra essere in risalita fino al 19,3%, +0,6% dopo la flessione di fine anno. Secondo Ixè ed Emg, i dem sarebbero addirittura al 20%. Niente di significativo da sottolineare invece per il Movimento 5 Stelle, che rimane abbastanza stabile intorno al 16,2% quasi per tutti i rilevatori, tranne per Tecnè che invece lo valuta al 15,4%. E’ vero però che, considerando la diaspora del M5S, i numeri potrebbero cambiare in fretta. Non c’è tregua, infine, per Italia Viva di Matteo Renzi che inizia l’anno con un brusco -0,6% e si ferma al 4%. In tre rilevazione è addirittura al di sotto del suo dato medio: 3,6% per Ixè, 3,5% per Noto, 3,9% per Tecnè. Rimangono stabili un po’ tutti gli altri partiti: La Sinistra/LeU è al 2,5%, Azione di Carlo Calenda è al 2,3%, +Europa all’1,7% e i Verdi all’1,5%.
Scenario politico
Tutti questi numeri però potrebbero avere vita breve: i dissidi interni del Movimento 5 Stelle potrebbero creare una migrazione di consensi sia verso destra, che verso sinistra. Luigi Di Maio, messo in discussione per l’ennesima volta nel suo ruolo di capogruppo, non dovrà solo capire come risolvere tutti gli screzi interni, ma dovrà anche gestire la crisi internazionale del Medio Oriente definendo il ruolo dell’Italia nella delicata questione USA-Iran. E possibilmente entro le elezioni regionali dell’Emilia Romagna e della Calabria, il prossimo 26 gennaio.
Allo stesso modo, il Partito Democratico tramite le parole del suo segretario Nicola Zingaretti si sta, astutamente, aprendo al Movimento delle sardine, forse anche per contrastare il dubbio di non ottenere un buon risultato in Emilia Romagna: vedremo se i cittadini leggeranno la scelta di Zingaretti come un tentativo disperato oppure, al contrario, come una presa di coscienza della necessità di rincominciare ad ascoltare il popolo. Sicuramente, tutti stanno attendendo impazienti i risultati emiliano-romagnoli, per capire che cosa ne sarà della maggioranza giallo-rossa.