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Ultimi sondaggi elettorali, la Lega perde consensi e non raggiunge più il 30%

08/01/2020 18:27

Il 2020 è iniziato da soli otto giorni, ma sta già mettendo alla prova tutte le forze politiche. Contro ogni pronostico, la Lega per la seconda settimana di fila non riesce a sorpassare la soglia del 30%, risultato totalmente inaspettato considerando le divergenze all’interno della coalizione giallo-rossa e, in particolare, le fuoriuscite del Movimento 5 Stelle. A dimostrarlo sono gli ultimi sondaggi elettorali realizzati da Ixè per la trasmissione in onda su Rai3 Carta Bianca, che consegna un quadro delle politica italiana che ribalta ogni possibile previsione.

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Le percentuali dei partiti oggi

Ecco le percentuali dei partiti oggi, rilevati dal sondaggio realizzato da Ixè per Carta Bianca:

  • Lega: 29,5%
  • Partito Democratico: 20,0%
  • Movimento 5 Stelle: 16,2%
  • Fratelli d’Italia: 10,7%
  • Forza Italia: 7,3%
  • Italia Viva: 3,6%
  • La Sinistra: 3,0%
  • +Europa: 2,3%
  • Europa Verde: 1,3%
  • Azione: 1,3%
  • Cambiamo!: 1,0%
  • Altri: 3,8%
  • Indecisi/astenuti: 35,5%

Secondo i dati raccolti dall’ultimo sondaggio elettorale realizzato per il programma Carta Bianca, la Lega sembra essere in difficoltà e, confermando la leggera flessione della scorsa settimana, in questi giorni ha perso ancora lo 0,4%, fermandosi al 29,5%. Tornare sotto la soglia del 30% sembrava non potesse essere ipotizzabile, e invece anche il partito di Matteo Salvini sembra subire le circostanze esterne: si supponeva che la diaspora del Movimento 5 Stelle potesse agevolare il consenso al Carroccio, e invece pare che stia avvenendo proprio il contrario. Il M5S infatti, nonostante le perdite delle ultime settimane, ha ampliato le intenzioni di voto dello 0,2% raggiungendo il 16,2% totale. Niente migrazione di consensi dal Movimento 5 Stelle alla Lega quindi. Guardando l’altra sponda, invece, il Partito Democratico, secondo l’ultimo sondaggio elettorale, raccoglie il 20% delle intenzioni di voto, con una diminuzione dello 0,2% che permette di definirlo pressoché stabile. Sembra infatti che il patto di non belligeranza tra Nicola Zingaretti e Luigi di Maio, che si sono incontrati dopo le feste in vista di un vertice per definire l’agenda di governo, abbia aiutato i due partiti della maggioranza. Nessuna grossa novità per Italia Viva di Matteo Renzi, che si ferma al 3,6%.

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Ultimi sondaggi elettorali e scenario politico

E’ stato un inizio anno con il botto. Letteralmente. Il Movimento 5 Stelle si trova in una crisi interna che potrebbe costargli l’implosione oppure la rinascita, tutto dipende da come Luigi Di Maio riuscirà a giocarsi le sue carte. Partire con il dito puntato per non essere all’altezza di affrontare la crisi internazionale segnata dall’escalation di violenza innescata dall’attacco degli USA a Baghdad lo scorso 3 gennaio, non deve essere semplice. Il ministro dell’Interno infatti da subito, visto il ritardo rispetto agli altri politici nell’effettuare le dichiarazioni sull’accaduto, è stato bersagliato di critiche perché ritenuto troppo debole e non all’altezza del ruolo che ricopre. Questo, più le fuoriuscite dal Movimento 5 Stelle come l’abbandono dell’ex ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, l‘espulsione di Gianluigi Paragone e i prossimi allontanamenti previsti in questi giorni, facevano supporre un momento di sofferenza per il Movimento, cosa smentita invece dai dati raccolti nell‘ultimo sondaggio realizzato da Ixè.
Analizzando il quadro generale, la Lega di Matteo Salvini si mantiene in prima posizione rispetto a tutti gli altri partiti e, nonostante la flessione, tiene distanti tutti gli avversari. Il Partito Democratico perde lo 0,2%, ma si può dire stabile rispetto ai consensi raccolti nelle ultime settimane. Non resta che attendere le elezioni regionali del 26 gennaio in Emilia Romagna e in Calabria, elezioni che saranno fondamentali per scoprire il destino della maggioranza giallo-rossa. In particolare lo sarà la prima Regione, dove si stanno sfidando Stefano Bonaccini per il PD e Lucia Borgonzoni per la Lega. Quella sarà l’apertura delle danze per l’esecutivo Conte bis: nell’ipotesi in cui Bonaccini dovesse non essere riconfermato governatore e quindi lasciare la poltrona alla candidata del Carroccio, verrebbe messa nelle mani della Lega una regione considerata da sempre roccaforte della sinistra. Perdere l’Emilia Romagna, insomma, significherebbe consegnare le chiavi del governo a Matteo Salvini, senza se e senza ma. Al momento i sondaggi sono ancora a favore del candidato dem, ma la rincorsa di Borgonzoni si sta facendo sempre più veloce. E i tempi incominciano a stringere.

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