E’ ormai guerra aperta tra Usa e Iran. Dopo i funerali del generale Soleimani, ucciso da un raid americano, Teheran ha risposto nella notte con un attacco missilistico. L’attacco iraniano ha colpito tre basi in Irak, dove sono presenti i militari Usa. Secondo Teheran avrebbe distrutto gli obiettivi, facendo almeno 80 vittime. Al momento non ci sono conferme ufficiali sul numero dei morti.
L’operazione “Soleimani martire”
Teheran l’ha chiamata “Soleimani martire”. L’operazione militare è scattata stanotte all’1.20 ora locale (mezzanotte circa in Italia), la stessa ora in cui è stato ucciso il generale Qassem Soleimani a Baghdad lo scorso venerdì. Le forze armate iraniane hanno lanciato i missili di propria produzione Ghiam e Fateh. Come detto Teheran parla di almeno 80 vittime in seguito all’attacco, ma non ci sono conferme ufficiali. Da parte americana la reazione all’attacco è stata immediata. La Casa Bianca ha risposto con un tweet dello stesso Presidente per dire semplicemente “va tutto bene”, ma questa mattina è atteso il discorso di Trump: la risposta americana è pronta da tempo.
All is well! Missiles launched from Iran at two military bases located in Iraq. Assessment of casualties & damages taking place now. So far, so good! We have the most powerful and well equipped military anywhere in the world, by far! I will be making a statement tomorrow morning.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) January 8, 2020
Usa-Iran guerra: pronta la risposta americana
“Stiamo facendo una ricognizione dei danni e delle vittime in queste ore. Finora va bene! Abbiamo le truppe più forti e meglio equipaggiate al mondo! Rilascerò una dichiarazione in mattinata”, ha scritto Donald Trump. E’ un’escalation inevitabile quella che è scaturita dall’eliminazione del numero due del regime di Teheran, Soleimani. Anche se l’Iran ha minimizzato l’attacco evitando di parlare di un conflitto imminente, la risposta americana è prevedibile e pronta da tempo. La Marina Usa presente in forze nel Golfo Persico è pronta a rispondere all’attacco con una pioggia di fuoco mirata sugli obiettivi sensibili (siti militari e missilistici prima di tutto) individuati da tempo dal Pentagono. Ma se dovesse esserci una reazione americana l’Iran è pronto a rispondere con un attacco missilistico su Israele. Scrive il New York Times: “I pianificatori militari dell’Iran hanno anticipato gli attacchi di ritorsione da parte degli Stati Uniti. I principali siti militari, petroliferi ed energetici sono stati messi in allerta e i sistemi di difesa antimissile sotterranei erano pronti a contrattaccare”.
Usa-Iran guerra: Trump “solo” sul fronte anti-ayatollah
Insomma, la guerra è iniziata per volere dello stesso Trump che ora deve apprestarsi a combatterla, nello sconcerto della comunità internazionale. Non solo, il fronte interno è diviso su un possibile nuovo conflitto con l’Iran degli ayatollah. Mentre i repubblicani sostengono uniti il Presidente, è da registrare il monito della speaker della Camera Usa, la democratico Nancy Pelosi: “Gli Usa e il mondo – ha affermato – non possono permettersi una guerra. Sul fronte internazionale si attende soprattutto la reazione di Mosca, finora silente. Putin ha rilevanti interessi nello scenario, anche se si è sempre tenuto defilato nello scontro tra Washington e Teheran. Ma in caso di un conflitto aperto la Russia farà valere il suo peso e non sarà certo un vantaggio per Trump. >> Le notizie di Esteri.