La Campania è la regione che ha eseguito più somministrazioni del vaccino anti covid. Tanto da averle terminate. Per questo motivo ora la campagna dovrà fermarsi, a sole due settimane dal suo inizio. Si troveranno nella stessa situazione molto presto anche il Veneto, l’Umbria e la Toscana. E sebbene questo, da un certo punto di vista, dimostri la prontezza del sistema nel rispondere all’arrivo del vaccino, dall’altra impone già uno stop momentaneo nonostante le numerose richieste ancora da soddisfare. Allo stesso modo anche il Lazio sta entrando in riserva, e per questo una parte delle dosi è stata messa da parte per poter realizzare il richiamo necessario a garantire l’efficacia del siero e la copertura anti covid. Ma quando arriveranno le altre?
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Vaccino anti covid, la Campania ha terminato le dosi
La nuova tranche di vaccino anti covid della Pfizer dovrebbe giungere fra pochi giorni, il 13 gennaio. Ma l’allarme è già scattato, in primis da Napoli: “Ieri la Campania ha raggiunto, con il 90%, la percentuale più alta d’Italia nella somministrazione dei vaccini. Oggi tutte le aziende sanitarie esauriscono le dosi e stasera si fermeranno”, ha dichiarato il Presidente della Campania De Luca. “Questo è l’esito di una distribuzione fatta in modo sperequato nei giorni scorsi”, ha aggiunto poi. Dall’altra parte, però, è intervenuto il commissario straordinario Domenico Arcuri, che ha tentato di tranquillizzare De Luca: “Domani ci sarà la nuova distribuzione dei vaccini. Lui ha giustamente lanciato l’allarme, ma se domani il modello distributivo di Pfizer non funzionerà, io non ho dubbi su questo, riceverà le nuove dosi”. Ora sono attese però le conferme da parte dell’azienda farmaceutica.
“Entro la fine di marzo saranno vaccinati 6 milioni di italiani“, ha sottolineato inoltre Arcuri, evidenziando come i contratti aggiuntivi sottoscritti dall’Unione europea con Pfizer e Moderna permetteranno di raggiungere la quota di immunizzati. “Entro la fine dell’anno avremo 60 milioni di dosi da questi due produttori e potremo vaccinare 30 milioni di italiani”.
Anche altre regioni rischiano di fermarsi
Il problema non è solo in Campania: altre tre regioni stamattina hanno superato o sfiorato la soglia dell’80% delle dosi di vaccino anti covid somministrate. Si tratta di Veneto, Umbria e Toscana. Quest’ultima, infatti, ha già dichiarato che entro domani terminerà tutti i vaccini arrivati finora dalla Pfizer: 52.295. Per questo motivo sono stati costretti a sospendere gli appuntamenti, i quali verranno riattivati solamente quando ci sarà la certezza di altre dosi. In totale, se ne attendono 28.275 per il 13 gennaio. Dosi che, tra l’altro, sarebbero dovute arrivare domani e che invece tarderanno, causando un “buco” nel quale la campagna verrà interrotta.
Il Lazio ha deciso di affrontare il rischio di rimanere senza dosi di vaccino anti covid in modo diverso: un terzo sono state messe prontamente da parte per poter iniettare il secondo richiamo a 21 giorni dalla prima somministrazione. Al momento, la regione sta realizzando circa 7mila vaccinazioni al giorno, ma a pieno regime e con più dosi disponibili potrebbe anche raddoppiarle. La volontà, tuttavia, è quella di non trovarsi costretti a dover bloccare la campagna per mancanza di vaccini. Di fatto, però, nonostante questo, il Lazio è già in riserva, motivo per cui l’assessore alla Salute Alessio D’Amato continua a ripetere che “servono più dosi”.
“Martedì dovrebbero arrivare nuove forniture ed è necessario riequilibrare i nostri quantitativi”, ha sottolineato De Luca. In effetti, ci sono alcune regioni come Calabria, Lombardia e la Provincia di Bolzano che risultano essere molto indietro nella somministrazione della vaccino anti covid rispetto alle dosi ricevute. Sicilia, Provincia di Trento, Valle D’Aosta, Emilia Romagna, Puglia, Marche e Sardegna, invece, hanno percentuali di realizzazione intorno al 70%, esattamente come il Lazio. >> Tutte le notizie di UrbanPost