Buone notizie dagli Stati Uniti sulla sperimentazione del vaccino anti Covid-19: dalla società statunitense di biotecnologia Moderna fanno sapere che i primi risultati dei test sul potenziale vaccino sono stati “positivi”. La cosiddetta “Fase 1” degli esperimenti clinici ha dimostrato uno sviluppo di anticorpi del tutto simile ai pazienti affetti e guariti da coronavirus nelle persone sottoposte a sperimentazione.
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Vaccino Covid-19: incoraggianti i risultati della società “Moderna”
Le prime otto persone sottoposte ai test clinici con l’mRNA-1273 – secondo quanto spiegato dal quartier generale della società Moderna che lavora con l’Istituto nazionale delle allergie delle malattie infettive guidato dal virologo Anthony Fauci – hanno sviluppato livelli di anticorpi uguali o superiori a quelli riscontrati nei pazienti guariti da Covid-19. Non solo, il potenziale vaccino si sarebbe, al momento, dimostrato “sicuro e ben tollerato”, senza presentare gravi effetti collaterali. Insomma, la “Fase 1” della sperimentazione si sarebbe rivelata un successo.
Necessario altro tempo: intanto più di 70 gruppi lavorano al vaccino
Il vaccino sperimentale a base di Rna punta a stabilizzare una proteina del Covid-19, con l’obiettivo di creare un meccanismo di difesa per l’organismo. Resta però il fatto che i risultati ottenuti non siano definitivi e siano stati testati su un campione alquanto ristretto di persone. Peraltro, i dati – diffusi finora dalla società – sugli animali e sull’uomo non sono ancora stati pubblicati. Sarà necessario comunque altro tempo per verificare quanto ad oggi sperimentato e Moderna non è l’unica società al lavoro.
Secondo la rivista Nature, nel mondo, stanno operando più di 70 gruppi di lavoro in decine di centri di ricerca. I maggiori sono cinque e contano tra essi la collaborazione di un’azienda italiana: l’Advent-Irbm di Pomezia che supporta lo studio dell’Università di Oxford e dell’Imperial College di Londra sull’uomo. Questo team di ricercatori è fiducioso nell’avere il vaccino subito dopo l’estate, probabilmente a settembre. Il vaccino utilizza un “adenovirus” come vettore per un trasporto più efficiente delle sequenze genetiche necessarie alle cellule umane per la sintesi dell’antigene virale. >> Coronavirus, i numeri di oggi: i guariti sono quasi 130mila, +2.150 rispetto a ieri