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Vaccini, ritardi e disagi in Piemonte: i medici di famiglia abbandonano la campagna vaccinale

10/05/2021 11:11 - Aggiornamento 10/05/2021 11:13

Vaccino Covid Piemonte ritardi e disagi per i medici di base. Sono sempre di più i dottori che si stanno lamentando dei forti ritardi provocati da una organizzazione della campagna vaccinale poco efficiente. Molti medici di famiglia stanno ritirando la loro disponibilità nel vaccinare i pazienti nei loro ambulatori. Mancano i vaccini e i medici che restano in attesa settimane intere per le nuove dosi hanno deciso di ritirare la disponibilità lasciando in carico alle Asl i loro pazienti che devono ancora ricevere il serio.

Vaccino Covid Piemonte

Vaccino Covid Piemonte ritardi e disagi per i medici di base

Maurizio Arnaud è un medico di base di Giaveno e ieri, 9 maggio 2021, ha scritto una lettera che ha pubblicato sul suo profilo Facebook. Il medico ha indirizzato il messaggio direttamente all’Asl. “La mia decisione di vaccinare nel mio ambulatorio sta sfavorendo i miei pazienti. Sia a causa della qualità dei vaccini, in quanto vengono vaccinati all’Asl con Pfizer e Moderna pazienti delle stesse classi d’età che io vaccino con AstraZeneca in ambulatorio, e questo crea malumori e rischia di incrinare il mio rapporto di fiducia con i pazienti. Sia dal punto di vista della tempistica: i vaccini ci vengono consegnati con il contagocce e i pazienti dei colleghi che non vaccinano in ambulatorio vengono vaccinati prima dei miei negli hub vaccinali “.

Seguendo l’esempio di Arnaud, anche altri medici hanno scritto alle loro Asl di riferimento a Carignano, Castagnole, Osasio, Lombriasco, Pancalieri, Piobesi e Caselle. Anche Alessandro Dabbene, segretario Fimmg Continuità assistenziale del Piemonte e dottore, ha denunciato la situazione. Dabbene sta aspettando la consegna dei vaccini da 20 giorni.  “Succede ovunque purtroppo. Ci vengono dati pochi vaccini. Se ci avessero fornito le dosi che avevamo chiesto sulla base delle liste dei nostri pazienti, avremmo già terminato le inoculazioni nella fascia 60-79. La nostra organizzazione è più fluida di quelle delle Asl e ci permette in un pomeriggio di vaccinare più di 60 persone. Sono venti giorni che aspetto cinquanta dosi per gli ultimi pazienti che mi mancano. L’Asl To 3 mi ha autorizzato la richiesta ma le fiale non vengono consegnate. Se continua così sarò costretto anche io a mandare i miei pazienti negli hub vaccinali”.

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Vaccini Covid Piemonte: organizzazione poco efficiente

Sono circa mille su 13 mila i medici piemontesi che hanno aderito alla campagna vaccinale. I problemi legati alla distribuzione dei sieri sono tanti. Gli ambulatori ricevono solamente i vaccini AstraZeneca e Johnson&Johnson (che sono pochissimi). Molti medici si aspettavano un’organizzazione più efficiente. Un’aspettativa delusa che li ha portati a rinunciare di vaccinare i propri pazienti, che hanno sempre meno fiducia del sistema. “Risulta impossibile allo stato attuale una programmazione e questo non è accettabile. Quando diedi la mia adesione non erano questi gli accordi. Era stata garantita l’unicità della tipologia di vaccino per ogni singola classe d’età e ci erano stati garantiti sufficienti vaccini per portare avanti la campagna vaccinale. Entrambe le premesse sono state ampiamente disattese. Ho sempre improntato la mia attività professionale sull’equità dell’accesso alle cure che in questa campagna vaccinale è sistematicamente violata, dunque mi trovo costretto a fare un passo indietro”.

Stefano Dinatale, medico a Caselle, ha parlato di “una scelta sofferta ma necessaria per evitare che i miei oltre settanta pazienti over 60 rimangano in attesa per troppo tempo e soprattutto senza date certe “. Dabbene ha assicurato che quello dei medici di base non è un ritiro a senso unico. “Se le condizioni cambieranno è logico che potremo ritornare a vaccinare, ma servono tempi certi altrimenti è come se il piemonte avesse tremila piccoli hub vaccinali che non possono lavorare”.>>Tutte le notizie