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“Vaccino Covid in un anno e l’Hiv?” Nuzzi insinua dubbio, Lucarelli: «Cattiva informazione»

11/12/2020 15:02 - Aggiornamento 11/12/2020 15:18

Il 10 dicembre 2020 Gianluigi Nuzzi ha pubblicato un post Facebook che ha suscitato non poche polemiche: «Oltre 30 anni di ricerche nessun vaccino per l’HIV. In meno di 1 anno è pronto il vaccino per il Covid». Oltre all’immagine, due domande rivolte agli utenti: «A voi non sembra strano? Forse c’è qualcosa che non va?». Anche il giornalista si è lasciato “incantare” dai complottisti? A replicare subito la collega Selvaggia Lucarelli: «La cattiva informazione dei peracottari dell’ultima ora è perniciosa. La cattiva informazione dei giornalisti (o peggio, queste domande insinuanti, benzina sul fuoco del complottismo) è imperdonabile».

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“Vaccino Covid in un anno e l’Hiv?” Nuzzi insinua dubbio, Lucarelli: «Cattiva informazione»

Inevitabile lo scontro, anche perché il conduttore di ‘Quarto Grado’ sui social ha messo a confronto il vaccino per l’Hiv e quello per il Covid. Un parallelismo del tutto inopportuno: si tratta, infatti, di due virus che si replicano, agiscono e colpiscono il corpo umano in maniera diversa. Il vaccino stimola una risposta del sistema immunitario contro un determinato patogeno. Per il virus della Covid19 il sistema immunitario può sviluppare delle difese. Nel caso dell’Hiv no, proprio perché quest’ultima colpisce il sistema immunitario, distruggendolo. Senza contare che il virus Hiv muta molto spesso. Selvaggia Lucarelli ha replicato alle accuse di Nuzzi, citando le parole di Jean-Daniel Lelièvre, capo di immunologia clinica dell’ospedale Henri Mondor: «Si tratta di confronto fuorviante e stupido. Con la Sars c’è risposta immunitaria e con il vaccino quindi riproduciamo ciò che viene fatto in natura. L’Hiv non dà risposta immunitaria, anzi, distrugge il sistema immunitario». 

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La puntualizzazione del giornalista

In seguito, il giornalista ha precisato meglio il suo pensiero in un post successivo: «Per l’Hiv fino al 1996 non c’era alcun farmaco e quindi per 10 anni siamo rimasti al buio questo perché era ritenuta una malattia ‘degli altri’, una malattia che colpiva gli omosessuali, chi si drogava di eroina e chi faceva sesso promiscuo, insomma era una malattia che toccava determinati gruppi di persone. Pertanto la scienza per dieci anni è stata un po’ superficiale, forse non alimentata finanziariamente dai governi», ha scritto Nuzzi. Leggi anche l’articolo —> Selvaggia Lucarelli contro Matteo Bassetti: “Meglio tacere che dire min***ate e non farti vedere a Milano””