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Vaiolo delle scimmie, come si prende e cosa fare subito: i chiarimenti di Bassetti

24/05/2022 13:51

Quanto è pericolo il vaiolo delle scimmie? Quali sono i sintomi? Come comportarci? Oggi sono 92 i casi complessivi nel mondo in 12 paesi, inclusa l’Italia. Su «Money» l’intervista al Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, che ha spiegato quali sono le prime manifestazioni del virus, quando è necessario contattare il medico e qual è la terapia da adottare. Per l’esperto non si può parlare di emergenza, ma i numeri cresceranno.

Bassetti

Vaiolo delle scimmie, come si prende e cosa fare subito: i chiarimenti di Bassetti

«I due focolai segnalati finora sono la sauna a Madrid e il Gay Pride a Gran Canaria. Ma al di là di questi due episodi specifici, ce ne sono altri slegati. Per contenere il fenomeno, occorre capire i casi da dove arrivano. E se non ci si riesce, questo può destare preoccupazione», ha spiegato il professor Bassetti. L’infettivologo ha poi chiarito quali sono i sintomi: «Sono aspecifici come febbre, mal di testa, stanchezza, linfonodi ingrossati vicino alla sede delle lesioni. Ma il sintomo principale sono lesioni cutanee che possono localizzarsi in qualunque parte del corpo. C’è una distribuzione centripeta dal volto agli arti. Anche vicino ai genitali. Le pustole sono più grandi di quelle della varicella, somigliano a quelle della sifilide», ha descritto l’esperto. A proposito della modalità del contagio, Bassetti ha detto: «Si trasmette per contatto con le lesioni, quindi anche con un contatto sessuale. Oppure con la saliva. La trasmissione è più difficile rispetto a quella del Covid. Avviene soprattutto in rapporti continuativi e molto stretti».

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«Non c’è una terapia specifica», il punto sul vaccino

Quando chiamare il medico? Cosa si può fare da casa se si scopre di essere stati contagiati? «Non c’è una terapia specifica, si utilizzano farmaci sintomatici non specifici per il vaiolo delle scimmie. Il decorso della malattia può essere caratterizzato da due fasi: la prima più blanda in cui per l’appunto si fa ricorso a una terapia sintomatica. Ma in alcuni casi più rari, ci può essere anche una fase più grave, con un interessamento polmonare o di altri organi. In questo caso si può far ricorso a farmaci antivirali come il cidofovir. Ma ci deve essere un’attenta diagnosi del medico», ha detto Bassetti. Il vaccino contro il vaiolo protegge? «Offre l’85% di copertura dal contagio e un’ottima copertura contro la malattia grave. Nel mondo circa il 50% delle persone è vaccinato contro il vaiolo. Se il numero dei casi dovesse aumentare, si potrebbe ragionare sulla strategia vaccinale da seguire: ad esempio per i giovani sanitari che non sono vaccinati e i fragili. Ma al momento è ancora prematuro parlare di vaccino», ha affermato l’infettivologo. Leggi anche l’articolo —> Vaiolo delle scimmie, Burioni spiega perché è una minaccia limitata

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