Purtroppo la variante Delta Plus è stata individuata anche in Italia. «Ci sono al momento numeri di sequenze limitati, presenti in molte regioni», ha spiegato il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro, durante la conferenza stampa per la presentazione dei dati del monitoraggio settimanale. Parliamo di 86 sequenziamenti distribuiti “un po’ in tutte le regioni”, ha specificato l’esperto. Ci sono regioni più a rischio di altre? Qualcuna verso la chiusura? La variante Delta è quella dominante nel nostro Paese e rappresenta oltre il 99 per cento dei casi; un dato sostanzialmente in linea con il resto dell’Unione europea. Ma «siamo ancora in pandemia», ha detto Brusaferro. Per questo non bisogna abbassare la guardia ed è necessario continuare a mantenere comportamenti prudenti.
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Variante Delta Plus in Italia, aumentano i contagi: le quattro regioni a rischio
L’obiettivo «è quello di tornare alla piena socialità, a una nuova normalità ma in questo momento dobbiamo sforzarci di mantenere la curva contenuta, coprire le categorie più fragili e garantire attività come la scuola», ha dichiarato il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro. Quel che appare evidente è che subisce una battuta d’arresto la campagna vaccinale e si registra aumento dei contagi nel nostro paese. Al momento sono quattro, secondo i dati della Protezione civile, le Regioni a rischio epidemiologico moderato: si tratta di Abruzzo, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte. Come riporta il Giornale, negli ultimi giorni un lieve aumento di casi si è registrato anche nel Lazio e nella Lombardia, con focolai anche a Bologna, nel Pistoiese, nel Napoletano. Sulla conta dei contagi influisce senza dubbio anche l’aumento di tamponi legati al Green pass. Non sono pochi gli asintomatici resisi conto di essere positivi, magari grazie ad un test rapido fatto in farmacia per ottenere la certificazione verde per andare a lavoro.
Lopalco: «Con le attuali coperture vaccinali dubito che possiamo osservare una vera ondata di contagi»
Secondo l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, «con le attuali coperture vaccinali dubito che possiamo osservare una vera ondata di contagi». Dunque non c’è da allarmarsi, troppo. A tracciare un quadro della situazione anche Sergio Abrignani, ordinario di Immunologia all’Università Statale di Milano e componente del Comitato tecnico scientifico, ad «Agorà»: «Come sempre accade con le varianti del Sars-Cov-2, anche rispetto alla nuova variante Delta Plus dobbiamo guardare due cose: la trasmissibilità, ovvero qualsiasi variante che sia più trasmissibile della Delta tenderà a prendere il sopravvento, ma questa AY.4.2 non lo è. La seconda se a parità di trasmissibilità la Delta Plus sfugga di più al sistema immunitario e quindi anche ai vaccini. Ma non ci sembra sia questo il caso». Leggi anche l’articolo —> Che cos’è la variante Delta Plus (AY.4.2), i sintomi: quanti casi ci sono in Italia