Vai al contenuto

Galli: «Situazione molto allarmante, la variante Omicron ha letteralmente sparigliato»

30/12/2021 15:18 - Aggiornamento 30/12/2021 15:20

“Ieri abbiamo avuto 98mila casi di contagio da Sars-CoV-2 in Italia. È una situazione molto allarmante anche se, oggettivamente, abbiamo un argine con il vaccino, almeno per quanto riguarda le infezioni gravi. La variante Omicron, però, ha letteralmente sparigliato anche rispetto a molte considerazioni su cui venivano basate le indicazioni per il futuro”. Intercettato dall’«Adkronos Salute» Massimo Galli, già direttore di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, ha detto la sua sull’attuale situazione epidemiologica e la mutazione sudafricana, destinata a diventare dominante nel nostro Paese, sempre più nel pieno della quarta ondata.

leggi anche l’articolo —> Omicron, quali sono i sintomi: ce n’è uno nuovo, come riconoscerla subito

omicron galli

Galli: «Situazione molto allarmante, la variante Omicron ha letteralmente sparigliato»

Abbiamo da preoccuparci della variante Omicron, il professor Galli non ha dubbi, ma niente allarmismi. I dati “ci dicono che Omicron sta bucando, per quanto riguarda il contagio, la vaccinazione anche triplice per fortuna in una minoranza di casi. E, da quanto comincia ad evidenziarsi, buca anche l’immunità naturale conferita da una pregressa infezione”. Non solo, “c’è qualcosa che evidenzia che la durata della copertura della vaccinazione è limitata più di quanto ritenessimo. Tutto questo credo ci imponga massima prudenza. È il momento della cautela non delle fughe in avanti”, ha aggiunto Galli.

omicron galli

“Serve continuare a vaccinare chi ancora non lo è”

L’esperto ha rimarcato l’importanza dei sieri anti Covid“Serve continuare a vaccinare chi ancora non lo è”. Parlando dell’immunizzazione dei più piccoli, il professor Galli ha detto fermo: “Oggi la percentuale delle vaccinazioni raggiunta nei più piccoli è troppo bassa. L’esitazione è ancora radicata per quanto riguarda i bambini, i dati del bollettino dell’Iss parlano del 3% di vaccinati tra i 5 e gli 11 anni con la prima dose. Bisogna fare di più. I bambini vaccinati sono pochi”. A mettersi per traverso anche un altro fatto: “Abbiamo numerosi buchi nella vaccinazione completa anche in altre fasce di età, a parte i più anziani dove la percentuale dei non vaccinati è minore. Vaccinare resta anche la misura più importante su cui puntare”. Non solo i bambini, tutti debbono aderire il prima possibile alla campagna vaccinale. Leggi anche l’articolo —> Boom di contagi in Italia, ospedali al collasso: rischio paralisi, qual è la situazione

 

 

Continua a leggere su UrbanPost