«Credo che la variante Omicron possa essere la variante ponte per il passaggio dalla fase pandemica a quella endemica». Comincia così l’intervista che Francesco Le Foche, immunologo clinico del Policlinico Umberto I di Roma, ha concesso stamani al «Corriere della Sera». Rispondendo alle domande di Paolo Foschi, l’esperto ha commentato l’attuale situazione epidemiologica in cui versa il nostro Paese, che ha visto un aumento esponenziale dei contagi, ma senza un brusco incremento di ricoveri in terapia intensiva e decessi.
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Variante Omicron, Le Foche: «È meno aggressiva, ponte per il passaggio a fase endemica»
«Il virus, replicando nelle prime vie aree, è molto più contagioso, ma arriva meno in profondità e quindi è meno patogenico. Per le persone che hanno ricevuto la terza dose e con un sistema immunitario sano, sviluppa sindromi clinicamente meno aggressive, tranne in casi molto rari», ha spiegato il professor Le Foche. L’immunologo esclude una recrudescenza del virus con lo sviluppo di nuove varianti: «È difficile che accada, perché i virus tendono ad adattarsi all’organismo che li ospita e soprattutto perché il virus in questo caso trova davanti a sé una popolazione immunizzata. Credo che nel giro di due o tre mesi arriveremo, proprio grazie alla variante Omicron, al passaggio dalla fase pandemica a quella endemica, nella quale dovremo imparare a convivere con il virus non tralasciando comportamenti attenti e responsabili. Perché ciò avvenga è però necessario andare avanti con le vaccinazioni, immunizzando quante più persone possibile».
«I ricoveri in terapia intensiva e i casi letali sono perlopiù relativi a persone non vaccinate e iper-fragili»
Proprio il fatto che il Covid-19 pare sia diventato oggi meno letale deve spingere gli Italiani a vaccinarsi: «È meno pericoloso soprattutto grazie alle vaccinazioni. I ricoveri in terapia intensiva e i casi letali sono perlopiù relativi a persone non vaccinate e iper-fragili. Cioè con un sistema immunitario inefficace e quindi che non risponde alle vaccinazioni. Senza il vaccino, con la contagiosità così alta, si rischia di sovraccaricare il sistema sanitario in maniera insostenibile». Sempre Le Foche ha dichiarato al «Corriere della Sera»: «Se noi riusciamo ad arrivare in primavera avendo vaccinato il 93-95% della popolazione, allora potremo davvero entrare in una nuova fase in cui con le debite misure potremo convivere serenamente con il virus». Da qui è auspicabile per metà 2022 un allentamento graduale delle misure. A proposito dell’obbligo vaccinale l’esperto ha detto: «Come immunologo, avrei il piacere di vaccinare tutta la popolazione. L’obbligo è una decisione politica». Leggi anche l’articolo —> Variante Omicron, quando avremo il picco in Italia: tre buone notizie (di cui non parla nessuno)