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Vasco Rossi commosso riceve il Nettuno d’oro di Bologna: «Sono onorato e felice»

16/12/2020 19:47

Vasco Rossi riceve il Nettuno d’Oro, la massima onorificenza dalla città di Bologna. Dopo la cerimonia il cantate ha confessato: «Sono arrivato da Modena a 16 anni, qui ho vissuto più di sette vite». Per l’occasione annuncia che che la sua nuova canzone sarà ballata da Roberto Bolle.

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Vasco Rossi

Vasco Rossi riceve il Nettuno d’Oro

Vasco Rossi oggi, mercoledì 16 dicembre 2020 partecipa alla cerimonia per ricevere il Nettuno d’Oro, massimo riconoscimento conferito dal Comune di Bologna. Glielo consegna direttamente il sindaco Virginio Merola e dall’assessore alla Cultura Matteo Lepore. Dopo aver stretto l’ambito premio il rocker di Zocca ha confessato: «Sono onorato e felice di ricevere questo premio dalla città che mi ha accolto e ha nutrito la mia anima e il mio spirito, nella quale sono cresciuto, nella quale ho vissuto molte vite diverse, più delle sette dei gatti, nella quale vivo da cinquant’anni e che alla fine mi ha adottato. Sono arrivato a Bologna che avevo 16 anni, per frequentare l’istituto tecnico Tanari, quello per diventare ragioniere, e lì ho scoperto la mia carriera artistica».

Vasco Rossi

Annuncio di Vasco Rossi

Vasco Rossi durante la cerimonia di consegna del Nettuno d’Oro coglie l’occasione per annunciare dettagli sulla sua ultima canzone. Il video è stato girato proprio in piazza Maggiore, sulla quale si affaccia la Sala del Consiglio comunale. Il videoclip della nuova Una canzone d’amore buttata via, in uscita il primo gennaio avrà un ospite importante: Roberto Bolle. A questo riguardo il Cantante di Zocca ha confessato: «Dopo Verdi, Rossi. Alla Scala non avevano mai ballato una canzone contemporanea. Bolle l’ha interpretata con la sua grandezza e la sua arte: è talmente bello che alla fine l’ho abbracciato, non ho resistito. Eravamo tutti tamponati, eh». Parlando invece dei ricordi a Piazza Maggiore Vasco ricorda il suo primo concerto: «Il primo concerto l’ho fatto qui nel maggio del ’79, eravamo più sul palco che sotto. Pensavo che i fricchettoni mi avrebbero tirato le lattine invece si fecero i cavoli loro sulla scalinata di San Petronio. E’ lì che ho capito la mia voglia di comunicare, arrivare al cuore della gente, commuovere, provocare e anche consolare. Questa piazza è uno scenario magnifico, vuota, deserta, bagnata con uno che canta la sua canzone disperata d’amore là in mezzo da solo: un palconscenico fantastico e un set da film magico». >> altre Notizie di Cultura di Urbanpost