«Oggi Ennio non c’è più. E tutti noi siamo orfani di un sublime compositore conosciuto in tutto il mondo. La sua grandezza deriva da due elementi: il fatto di aver studiato musica contemporanea con Goffredo Petrassi e la sapienza dell’arrangiamento», così scrive su Facebook Carlo Verdone, rendendo omaggio ad Ennio Morricone, il compositore e musicista premio Oscar morto nella notte in una clinica romana per le conseguenze di una caduta.
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Verdone: «Ennio Morricone ha dato grazia ai miei primi due film. Ci presentò Sergio Leone»
«Un arrangiamento solenne, nostalgico, potente e spesso ironico. Ennio Morricone sarà immortale per il suo talento inarrivabile che lo portava ad esaltare qualsiasi film. Gli vorrò sempre bene, ricordandolo per aver dato grazia e poesia ai miei primi due film», prosegue sui social il regista che all’Ansa ha affidato il suo personale ricordo del maestro scomparso. «È stato un grande compositore, immenso potente coltissimo, le sue musiche evocavano grandi spazi, inquadrature larghe per questo diventavano bellissimo cinema, erano note nostalgiche, malinconiche, epiche ma anche ironiche. Era un gigante», ha dichiarato Carlo Verdone, che conosceva bene Ennio Morricone. «Abbiamo fatto due film insieme e ci si riprometteva ogni volta di farne altri, anche recentemente», ha spiegato il 69enne. «Con me è sempre stato affettuoso, io lo disturbavo il meno possibile sapendolo immerso nelle sue note, nel suo mondo musicale. Poi quando ci vedevamo diceva: ‘ma non lavoriamo ancora?’ E io rispondevo: ‘quando il produttore sente il tuo nome si spaventa’, scherzavo sul suo budget e lui rispondeva sempre ‘ma siamo amici’», ha raccontato.
«Sono musiche che restano nel mio cuore e non solo nel mio», il ricordo struggente del regista romano
L’incontro grazie a Sergio Leone: «Mentre finivo la preparazione di ‘Un sacco bello’, il mio primo film Leone mi disse ‘tutto pronto? La troupe è completa?’, ‘si risposi io’ ma lui insistendo disse ‘no, ecco cosa ti manca’ e mi portò a casa di Morricone, per poco non mi viene un infarto per l’emozione. Ma non finì lì: il maestro voleva saperne di più e così per due ore interpretai tutti i personaggi di ‘Un sacco bello’ davanti ad Ennio che non era neppure troppo convinto, neanche li capiva benissimo ma Leone insistette. Poi fece delle musiche immense. Ancora oggi il fischio finale con il protagonista che se ne va è qualcosa di emozionante, struggente, una cifra immortale del film». Un aneddoto che dimostra la grande generosità di Ennio Morricone: «È vero c’era di mezzo Sergio Leone e lui evidentemente si fidava, ma io ero pur sempre un esordiente, al massimo mi aspettavo l’utilizzo di un pezzo del suo repertorio. Invece con quelle composizioni Ennio diede la grazia a quel film e anche a Bianco Rosso Verdone, ancora oggi il tema del migrante, la musica al cimitero nella scena con sora Lella, sono musiche che restano nel mio cuore e non solo nel mio», ha concluso Verdone. leggi anche l’articolo —> Carlo Verdone fermato all’aeroporto per della polverina bianca: l’episodio increscioso