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Vertice Ue, Conte a Rutte: «Se crolla tutto ne risponderai»

20/07/2020 10:09 - Aggiornamento 20/07/2020 11:28

Vertice Ue sul recovery fund. Tra cene notturne e continui rinvii della riunione risolutiva sugli aiuti europei per l’emergenza Coronavirus, oggi è un giorno cruciale per l’Unione Europea. Il bivio è di quelli a filo dirupo: o si sceglie la responsabilità, o il baratro è lì che ci aspetta. Il premier italiano Giuseppe Conte lo sa bene e attacca il suo nemico numero uno, il premier olandese Rutte. Se oggi le trattative sul recovery fund falliranno sarà per colpa degli intransigenti, Olanda in testa. «Se in borsa oggi crolla tutto ne risponderai», dice senza mezzi termini Conte a Rutte.

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Vertice Ue, fallimento rischio per tutti non solo per i paesi del Sud

Il fallimento del recovery fund è un rischio per tutti, non solo per i paesi del Sud Europa. Il messaggio di Conte e di chi con lui sostiene lo strumento nella sua proposta originale, quella annunciata a suo tempo del commissario all’economia Paolo Gentiloni. Invece dai 700 milioni di Euro della proposta originaria si è passati ai 500 dell’intesa Merkel-Macron fino ai 400 di cui si discute oggi.

Una corsa all’indietro che già ha depresso i mercati finanziari ma se il recovery fund dovesse saltare del tutto le conseguenze saranno disastrose. Perché i mercati azionari europei sono stati sostenuti finora dalla prospettiva di una risposta forte e unitaria alla crisi provocata dalla pandemia di Covid-19: se questa prospettiva dovesse venire meno, il repricing potrebbe essere violento, e niente affatto piacevole. Non solo per piazza Affari, ma anche per altre Borse del Continente, al nord.

La soluzione da 400 miliardi” di sussidi nel Recovery plan “condurrebbe un maggiore sconto per i Paesi che ne hanno diritto e quella da 390 miliardi un minore sconto”, ha spiegato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte al rientro in albergo dopo la lunga notte in Consiglio, facendo riferimento ai sussidi previsti dal Recovery plan e agli sconti – i cosiddetti ‘rebate’ – contenuti nel bilancio pluriennale per alcuni Paesi, tra cui i frugali, Olanda in testa.

Conte al premier olandese Rutte: «Se crolla tutto ne risponderai»

Se il recovery fund dovesse fallire le conseguenze per i mercati finanziari europei saranno devastanti. I leader lo sanno e ieri il premier Giuseppe Conte, durante una riunione tra i Frugali e i ‘Southern Four’, si è incaricato di ricordarlo al suo collega Mark Rutte, politico in sella da un decennio. “Se i mercati Ue crolleranno, Rutte ne risponderà”, ha detto Conte a margine della riunione. Parole che fanno eco a quelle dell’ungherese Viktor Orban, che nel pomeriggio aveva addebitato interamente al premier olandese il caos nelle trattative. Rutte è mosso anche da ragioni “interne”. Deve infatti affrontare le elezioni politiche nel 2021 e subisce la concorrenza interna del ministro dell’Economia Wopke Hoekstra, Mba all’Insead di Fontainebleau, ex partner McKinsey, in forte ascesa.

Il rischio per tutta la Ue è che, ritardando a dare una risposta efficace, si finisca poi per dover pagare un conto raddoppiato, se non di più, come ha sottolineato Conte. E’ già successo, ai tempi della Grecia. Solo che stavolta a pagare il conto non sarebbero solo i Paesi del Sud, perché lo scenario è cambiato radicalmente: gli Usa sono governati da Donald Trump, che minaccia e talora impone dazi, mentre la Cina è un “rivale sistemico”, come l’ha definita Ursula von der Leyen. >> Tutte le notizie di economia