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“Wangiri”, la truffa dello squillo senza risposta: ecco cos’è e come difendersi

23/02/2024 18:35 - Aggiornamento 23/02/2024 18:42
wangiri truffa dello squillo cos'è

Certe truffe fanno dei giri immensi e poi ritornano, per parafrasare una nota canzone. Nata in Giappone, dopo alcuni anni è tornata in auge la truffa detta wangiri o “dello squillo”. Vediamo cos’è, come funziona e, soprattutto, come difendersi. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come funziona la truffa wangiri

L’obiettivo dei truffatori è far sì che la vittima di turno non abbia il tempo di rispondere, in modo, dunque, che richiami lo stesso numero. Se ciò accade, la telefonata viene reindirizzata a un numero con sovrapprezzo: a rispondere è un finto servizio clienti automatizzato. E il sovrapprezzo di cui abbiamo scritto è notevole, addirittura anche 1 o 2 euro in pochi secondi. E non è ancora tutto, proseguiamo nella lettura. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’obiettivo dei truffatori

Con tale strategia si riesce ad addebitare servizi telefonici onerosi oppure attivare canoni e abbonamenti. In giapponese, la parola wangiri significa “uno (sottinteso: squillo) e buttare giù”, poiché, come abbiamo già scritto, si ritiene che questa truffa sia nata in Giappone e poi si sia diffusa in tutto il mondo. A volte i truffatori per spingere il malcapitato a richiamare lasciano messaggi nella segreteria telefonica, apprendiamo dalla lettura de The Social Post. Inoltre, spesso chiamano di notte, o durante l’orario di lavoro per ridurre le possibilità di risposta dell’utente. La truffa infatti funziona solo se la vittima decide di richiamare il numero. A quel punto l’obbiettivo dei cybercriminali è fare in modo che la chiamata duri il più a lungo possibile. (Continua a leggere dopo la foto)
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Ecco come difendersi

L’Interpol ha individuato i prefissi internazionali da cui provengono la maggior parte delle chiamate. Moldavia: +373, Kosovo: +383, Tunisia: +216. A sua volta, Panda Security, azienda italiana leader nel campo delle soluzioni antivirus e antimalware, ha elaborato una serie di consigli per difendersi dalle chiamate indesiderate e da altre truffe perpetrate telefonicamente: verificare il numero del chiamante sul sito della AGCOM, che permette di controllare che il numero sia iscritto nel Registro degli Operatori della Comunicazionebloccare manualmente il numero sullo smartphone. E inoltre: utilizzare una app come Truecaller, disponibile per Android e iOS, che filtra automaticamente le chiamate in entrata; firmare solo consensi obbligatori; accettare solo i cookie essenziali. È importante anche condividere pubblicamente il proprio numero di telefono il meno possibile ed evitare di richiamare se chi ci ha contattato è un numero sconosciuto, specialmente se internazionale.


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