Il ministro della salute Roberto Speranza ha firmato il provvedimento in seguito al quale da oggi lunedì 20 dicembre 2021, passano in zona gialla Veneto, Liguria, Marche e Trentino. Si salvano, dunque, l’Emilia Romagna e la Lombardia. La nuova impennata dei casi Covid in Italia ha messo in allarme gli ospedali: da qui la decisione di far cambiare colorazione ad alcune Regioni. Debbono verificarsi tre condizioni perché si passi dal bianco al giallo: incidenza settimanale pari o superiore ai 50 casi ogni 100mila abitanti, l’occupazione delle terapie intensive pari o superiore al 10% e pari o superiore al 15% negli altri reparti Covid.
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Quali regioni passano in zona gialla da oggi, le nuove regole: cosa non è consentito
Con l’introduzione del Super Green Pass il 6 dicembre scorso sono cambiate le regole e i divieti nelle varie colorazioni, che saranno valide fino al 15 gennaio 2022. Cosa sarà consentito fare e cosa no? Per chi ha il certificato rafforzato non cambia nulla rispetto alla zona bianca. Le mascherine “in giallo” diventano obbligatorie anche all’aperto (anche se tale disposizione è già in vigore in alcuni centri storici). Lo spostamento verso altre regioni con il proprio mezzo sarà possibile con o senza certificazione verde. Scuole di primo e secondo grado e università restano aperte e in presenza. Per entrare all’università è necessario il Green Pass. Consentito andare a cinema e teatri, ma soltanto col “Super”. Idem per lo stadio: la capienza è al 60% al chiuso e al 75% all’aperto. Con il certificato verde rinforzato si può consumare al bar indifferentemente al chiuso e all’aperto: con quello base si può invece bere il caffè solo fuori. Non c’è il limite delle 4 persone al tavolo che sarebbe scattato nella vecchia zona gialla. Parimenti non c’è più il tanto odioso coprifuoco per i locali. In zona gialla è inoltre consentito andare a sciare.
Il governatore Zaia e il Galateo in vista delle feste di Natale
Da oggi in zona gialla Marche, Liguria e Provincia autonomia di Trento. Si andranno ad aggiungere a Calabria, Friuli Venezia Giulia e la Provincia Autonomia di Bolzano. Il presidente della regione Veneto Luca Zaia ha introdotto le restrizioni già dal 18 dicembre. Al «Corriere della Sera» il governatore ha dichiarato che lo considera “un atto dovuto nel momento in cui i dati sanitari mi confermano che il quadro epidemiologico della mia Regione sta peggiorando. Il ritorno della mascherina all’aperto non ci sconvolgerà la vita e io ho voluto aggiungere pure altre limitazioni, non previste ma fondamentali”. Tra le misure previste, spiega Zaia, “gli operatori sanitari dovranno fare il tampone ogni 4 giorni anziché 10, anche se vaccinati; lo stesso dovranno fare i degenti, dopo il test all’ingresso in ospedale. Questi ultimi potranno essere accompagnati da una persona soltanto e così sarà pure per gli anziani nelle case di riposo. Sono sospesi i rientri in famiglia degli ospiti delle Rsa, per le eccezioni abbiamo stabilito un periodo di quarantena di 7 giorni al rientro nella struttura, con tampone all’inizio e alla fine della vigilanza”.
Zaia ha poi parlato di “raccomandazioni” in vista delle feste: spicca su tutte quella “di farsi un tampone prima di partecipare al cenone della Vigilia, al pranzo di Natale, alla festa di Capodanno. Basta il fai-da-te, ormai disponibile in farmacia, online e al supermercato. È una forma di ‘cortesia per gli ospiti’. Il Covid ha cambiato perfino il galateo”. Leggi anche l’articolo —> Covid, Fedriga: “Con green pass resta tutto aperto: no allarmi, è l’ora del buon senso”