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10 giugno 1940, l’Italia entra in guerra: la scelta di Mussolini che cambiò la storia del Paese

10/06/2020 09:05 - Aggiornamento 10/06/2020 09:15

10 giugno 1940, una data che nessun italiano dimenticherà mai. Quel giorno Benito Mussolini firmò la dichiarazione di guerra contro Francia e Inghilterra. Era diventato ufficiale l’Italia prese parte alla seconda guerra mondiale, ma a differenza degli altri partecipanti non era affatto pronta. Quella scelta fatta ottanta anni fa cambio le sorti del nostro paese. Il primo passo che portò poi alla nascita della Costituzione della Repubblica Italiana, sorta come una fenice dalle ceneri di un paese stremato. In occasione degli ottanta anni da questa data così importante anche il Presidente di Stato Sergio Mattarella ha dedicato qualche parola alla ricorrenza.

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10 giugno 1940 mussolini

10 giugno 1940, l’Italia entra in guerra

“Combattenti di terra, di mare, dell’aria. Camicie nere della rivoluzione e delle legioni. Uomini e donne d’Italia, dell’Impero e del Regno d’Albania. Ascoltate! Un’ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra patria […]. La dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori di Gran Bretagna e di Francia!”. Con queste parole il 10 giugno 1940 Benito Mussolini annunciò al popolo italiano l’ingresso dell’Italia nella Seconda guerra mondiale. Spulciando tra i ricordi dei nonni e i diari di quel giorno si legge tra le righe che prima di quell’annuncio c’era grande eccitazione. “Sono le 18. Il grido Duce! Duce! che sgorga da mille petti, dalla capitale d’Italia arriva a noi forte, terribile, decisivo”, racconta il vicario di Carpi nel suo diario. Queste poche frasi ci riportano alla mente quel misto di frenesia e paura che l’Italia ha vissuto in questi mesi. Le conferenze di Giuseppe Conte attese con ansia e preoccupazione. “Cosa dovrà dirci? Continuerà il lockdown? Potremo uscire?”.

10 giugno 1940 mussolini

La scelta di Mussolini e la reazione

L’Italia del 1940 aveva piena fiducia del suo Duce, ma alle parole dell’entrata in guerra il clima si è stravolto. L’ euforia di quelle ore diventò presto disperazione, perché dalle adunate festose si passò al terrore per le bombe, alla fame, alla devastazione. Gettata nella fornace della Seconda Guerra mondiale, l’ Italia ne uscì fumante cumulo di macerie. Sergio Mattarella ha dedicato qualche parola a questa ricorrenza, esprimendo tutto il suo disprezzo nei confronti della guerra in generale e dell’entrata dell’Italia: “Le guerre portano distruzioni, sofferenze e lutti indicibili”. Il Paese non era pronto ad entrare in guerra: “I magazzini sono sprovvisti, le artiglierie sono vecchie. Le armi antiaeree e anticarro mancano del tutto”, annotava Ciano. Eppure il nome della volontà di potenza e brama di dominio Mussolini dichiarò guerra. 10 giugno 1940, una data che non dimenticheremo mai e che ha cambiato il nostro destino.

La storia non va mai dimenticata, perché è dagli errori del passato che possiamo imparare come comportarci in futuro.