Tra i personaggi più popolari del momento vi è senza dubbio Matteo Salvini, politico italiano, segretario federale della Lega dal 15 dicembre 2013, oggi all’opposizione. Iscritto alla Lega Nord dal 1990, Salvini, che ha ricoperto le cariche di consigliere comunale a Milano, deputato ed europarlamentare è attualmente, è senatore per la XVIII legislatura. Si può dire che sin da giovanissimo si è dedicato alla politica, oltre che alla sua seconda passione: il giornalismo unito ai quiz. E pare proprio che già da ragazzo Salvini avesse voglia di “sfondare” in tv. Nel 1988, a 15 anni, l’ex ministro dell’Interno ha partecipato a Doppio slalom condotto da Corrado Tedeschi su Canale 5 vincendo circa 900.000 lire. E non solo: nel 1993, a 20 anni, ha partecipato a Il pranzo è servito condotto da Davide Mengacci, su Rete 4.
Matteo Salvini da giovane irriconoscibile: magrissimo e con tanti capelli
E a Doppio Slalom Salvini sfoggiava un look totalmente diverso rispetto ad oggi. Nei salotti tv siamo abituati a vederlo con la barba un po’ incolta, capelli brizzolati e un filino di pancia. Ai tempi dei quiz, negli anni ’90, il segretario del Carroccio era ben diverso: magrissimo, con una chioma decisamente folta e un pezzetto appena accennato. Nel tempo si è conservato lo sguardo furbo, l’occhietto vispo. Altri scatti di Salvini non proprio recenti li ha fatti inserire lui stesso in un video caricato su YouTube il 3 marzo 2018, dal titolo “Un grazie con… Salvini bambino! Domenica vota Lega”.
Diplomato con 48/60 al liceo classico Alessandro Manzoni: niente laurea per lui
Che ne dite? È cambiato di molto, non trovate? Prima di diventare segretario della Lega Salvini ha frequentato il Liceo Classico Alessandro Manzoni del capoluogo lombardo. Qui si è diplomato nel 1992 con 48/60. In seguito l’ex ministro dell’Interno si è iscritto all’Università degli Studi di Milano, dapprima a Scienze Politiche, poi alla facoltà di Storia) senza però laurearsi. Nel frattempo Salvini per mantenersi ha lavorato presso un fast food. Non solo, questi ha lavorato come cronista per il quotidiano la Padania e ha collaborato con l’emittente radiofonica leghista Radio Padania Libera, di cui poi è diventato direttore.
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