19 gennaio 2020. 20 anni dalla scomparsa di Bettino Craxi. L’ex premier Silvio Berlusconi non ha potuto essere ad Hammamet per le celebrazioni nel giorno dell’anniversario della morte del leader del Psi, così ha inviato una lettera alla figlia di questi Stefania, riportata tra i tanti da Adnkronos. «Bettino Craxi ha pagato un caro prezzo per le sue idee, per aver voluto essere un uomo libero e coerente, per aver sfidato il sistema di potere politico, mediatico e giudiziario della sinistra», scrive il capo di Forza Italia.
leggi anche l’articolo —> Bettino Craxi, parla l’ultima amante Patrizia Caselli: «Per amore suo ho perso tutto»
Bettino Craxi, Berlusconi lettera alla figlia Stefania: «L’Italia è stata ingrata con lui»
«Come dice la bellissima frase che ha voluto incisa sulla sua tomba, per lui la libertà era la vita e infatti per la libertà non ha esitato a mettere in gioco e a sacrificare la sua vita. Di tutto questo, oltre che della sua amicizia, sono grato a Bettino, che considero uno degli ispiratori e degli anticipatori delle battaglie di libertà che stiamo combattendo a nostra volta da 25 anni», ha proseguito il Cavaliere, che ha poi sottolineato: «Il suo Paese con lui è stato ingrato. Mi auguro che questo ventennale sia finalmente l’occasione per restituirgli il posto che gli spetta nella memoria condivisa degli italiani!».
«A Bettino mi legava un’amicizia sincera, profonda, che non è mai venuta meno, nei momenti felici e in quelli più difficili…»
Nella lettera indirizzata a Stefania Craxi emerge il legame privilegiato che univa l’ex leader del partito socialista a Silvio Berlusconi: «A Bettino mi legava un’amicizia sincera, profonda, che non è mai venuta meno, nei momenti felici e in quelli più difficili. Ma non è solo per questo che tengo a rendere omaggio alla sua memoria. Bettino Craxi è stato uno dei pochissimi uomini politici della Prima Repubblica a meritare la definizione di statista. Oltre a lui, forse solo De Gasperi ne ha diritto!». Il Cavaliere ne ha tessuto le lodi: «Uno statista non è solo un politico abile, o fortunato, è un leader che ha una visione, che pensa al futuro del Paese prima che al proprio interesse o a quello della propria parte politica». E ancora: «Il nome di Bettino Craxi rimarrà nella storia come quello di un anticipatore coraggioso, che seppe prima degli altri cogliere per esempio l’esigenza assoluta di una riforma profonda delle istituzioni, per rafforzare la democrazia, ricuperare efficienza, restituire ai cittadini fiducia nella politica».
«Lui aveva un sogno: cambiare la sinistra»
«Craxi aveva un sogno, che se si fosse realizzato avrebbe davvero cambiato il corso della storia italiana: cambiare la sinistra, sottraendola all’egemonia comunista e creare così le condizioni per sbloccare la democrazia italiana e realizzare una salutare alternanza in un contesto di sicurezza democratica. Fu il primo, anzi l’unico, a sfidare il duopolio fra Democrazia Cristiana e Partito Comunista, un duopolio spesso consociativo, sempre nemico del cambiamento e alla lunga fatale per la stessa democrazia. La crisi e il crollo della prima repubblica nacquero prima di tutto da questo problema che Craxi ebbe la lungimiranza di prevedere e denunciare», conclude Silvio Berlusconi.
leggi anche l’articolo —> Craxi vent’anni dopo: la vera lezione di Bettino