È davvero tanta l’abbondanza di Paola Caruso in uno degli ultimi scatti social postati su Instagram: la showgirl calabrese, ex bonas di Avanti un altro, esibisce con orgoglio le sue forme e il suo piccolo Michelino. In vacanza alle terme ai Bagni di Bormio, la trentacinquenne – fresca di compleanno festeggiato lo scorso 17 gennaio – non ha mancato di suscitare, ma è ormai quasi un’abitudine, qualche polemica sotto le immagini condivise sul social. Se non è disappunto sull’abbigliamento o sul fisico, c’è senz’altro qualche nuovo – o vecchio – pretesto cui appigliarsi per dar contro alla pupilla di Barbara D’Urso.
Paola Caruso Instagram, il bagno alle terme ‘infiamma’ i followers
E questa volta c’è più di una ‘trovata’ da obiettare alla Caruso. A partire dalla sponsorizzazione delle terme di cui Paola è ospite insieme al figlioletto avuto dall’ex Francesco Caserta. “Figuriamoci se non tagga qualcosa o qualcuno”, si legge ironicamente tra i commenti al post Instagram in cui la showgirl descrive “Un’esperienza magica, unica. Un posto pieno di energia positiva, dove potersi rilassare, rigenerare e vivere dei momenti indimenticabili”. Non la prima volta che si addita Paola di vivere sulle ‘spalle’ degli sponsor. “Un posto positivo certo che ti credo!!!!! – hanno da ridire anche sulle parole che accompagnano l’immagine – Sei tu che sei negativa”, appuntano velenosi.
“È ovvio che Paola è ospite privilegiata”
Ma la critica più grande mossa nei confronti del post social alle terme, riguarda proprio la struttura in cui Paola soggiorna. L’accusa è che la pubblicità non rispecchi poi gli effettivi servizi offerti. Stando a quanto riferito da diverse mamme tra i commenti, la Caruso sarebbe una “privilegiata” perché quelle terme non accoglierebbero i bambini al di sotto di una certa età. “Mio figlio ha 6 mesi, – scrive una donna appoggiata da altre mamme – ho dovuto rinunciare perché mi hanno detto che i bambini sotto i 4 anni non posso entrare”, “È ovvio che Paola è ospite privilegiata dell’albergo. I bambini sono vietati, figuratevi i neonati…”. Preferenze, dunque, dettate dalla popolarità e dalla visibilità che la Caruso offrirebbe alla struttura senza, però, riscontro dei servizi nella realtà.
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