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Nancy Brilli oggi: «Noi, in scena senza stipendio. Una vergogna»

22/01/2020 09:45 - Aggiornamento 22/01/2020 09:48

Nella sua rubrica su ‘Leggo’ Nancy Brilli ha raccontato quanto sta accadendo dietro le quinte dello spettacolo A che Servono gli Uomini di Lina Wertmüller. L’attrice, senza mezzi termini, ha denunciato la mancanza di stipendio, proprio come in passato aveva fatto prima di lei il collega Alessandro Gassmann«Un attore di teatro con più di 30 anni di carriera oggi guadagna 250 euro lordi al giorno, con cui paga vitto e alloggio. Con l’arte non si mangia», aveva tuonato il figlio del mattatore Vittorio su Twitter. Era il 2014. L’anno dopo la nascita di Facciamolaconta – Attrici e attori per i diritti, ossia «un gruppo che ha lo scopo di presentare alle istituzioni richieste di tutela per la professione e il riconoscimento della centralità dell’attore nel teatro di prosa». A distanza di qualche tempo però la situazione non sembra granché migliorata: sembra proprio che l’arte tout court debba fare i conti con la dura realtà del nostro paese.

Nancy Brilli

Nancy Brilli sfogo amaro: «Noi, in scena senza stipendio. Una vergogna»

«Nancy Brilli in scena con A che servono gli uomini, regia di Lina Wertmüller. Uno pensa tutto rose e fiori, no? Bene: essere forti e decisive e sostenere tutti i propri ruoli, essere all’altezza della carriera, della responsabilità degli altri, avere le spalle larghe tanto quanto basta per tenere in piedi una ventina di persone, tenere su il morale, mandare avanti uno spettacolo. Questo sto facendo, in questi giorni», ha scritto l’attrice romana nella sua rubrica su ‘Leggo’. Poi l’amara verità: «Vorrei che per magia tutte le cose andassero per il verso giusto, ma così non è. Capita anche ai lavoratori dello spettacolo di non venir pagati o di non esserlo in tempo. Mi dispiace e mi fa inferocire vedere un tecnico, un attore, un padre o una madre di famiglia costretti a umiliarsi ripetutamente per chiedere quanto si è guadagnato, lavorando seriamente e con fatica».

Nancy Brilli

«Mi dispiace e mi fa inferocire vedere un tecnico, un attore, un padre o una madre di famiglia costretti a umiliarsi…»

«Questo pezzo era tutto un altro, e meno male che non funzionava internet e non è partito. Mi auguro che il mio direttore mi sopporti e ci supporti. Stiamo andando in scena senza paga. Dovevo dirvelo. Che vergogna!», ha affermato Nancy Brilli.

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