Nuovi dettagli inquietanti emergono sul caso Luca Sacchi, il giovane personal trainer morto lo scorso 23 novembre, davanti al pub John Cabot di Roma, per un affare di droga. Il Tempo riporta le parole di Nicholas Di Nicola, suo migliore amico, che senza mezzi termini ha lasciato intuire che la relazione con la fidanzata Anastasiya fosse malsana. «Luca si faceva trascinare senza valutarne le conseguenze (…) non si sarebbe trovato mai in quella situazione che l’ha portato alla morte». Per lui, Luca Sacchi, è sempre stato l’amico vero, quello con cui «essere realmente semplici, senza artifici». Le telefonate tra i due spesso suscitavano la «gelosia di Anastasiya».
Luca Sacchi, il migliore amico: «Era sottomesso ad Anastasiya. Per lei fingeva di essere…»
Per Nicholas Di Nicola il ventiquattenne, ucciso a pochi metri dal pub John Cabot, sarebbe stato trascinato in una cosa più grande di lui. Il ragazzo è stato chiamato dagli inquirenti lo scorso 20 dicembre come persona informata dei fatti nell’ambito dell’inchiesta, che si è conclusa due giorni fa. Coinvolte sei persone: Valerio Del Grosso, Paolo Pirino, Marcello e Armando De Propris, Anastasiya Kylemnyk e Giovanni Princi. I primi quattro sono accusati a vario titolo di reati connessi alla morte del ragazzo: omicidio, spaccio, porto illegale di armi e rapina. Gli ultimi due indagati, invece, dovranno rispondere dell’accusa di detenzione ai fini di spaccio.
L’out out di Anastasiya al fidanzato: «Scegli o me o lei»
«Anastasiya aveva una forte influenza su Luca e anche Giovanni. Faccio un esempio benché avessi cenato con Luca a base di carne, Luca per accondiscendere alle volontà di Anastasiya e Giovanni, che avevano abitudini vegane, faceva mostra sui social network di aderire al vegano», ha raccontato il giovane, che ha poi aggiunto: «Ad Anastasiya era venuta la fissa degli animali», allora Luca «era diventato amante dei cani», ma «io sapevo che Luca non era San Francesco d’Assisi». Negli ultimi tempi le cose tra Anastasiya e Luca non andavano affatto bene (come appare chiaro leggendo anche le chat tra i due fidanzati pubblicate su Il Messaggero). Lei aveva posto un out out al compagno: «Scegli o me o lei», diceva riferendosi alla madre del ragazzo, che lei definiva ‘cogl***’ e ‘mam***’. «Quando Giovanni ha iniziato a frequentare assiduamente Luca, io ho deciso di allontanarmi. (…) Giovanni è un soggetto strano che parlava di cose assurde utilizzando un tono molto serio. È ineducato», ha detto Nicholas Di Nicola.
L’opinione su Giovanni Princi: «Per me Luca non si sarebbe trovato mai in quella situazione che l’ha portato alla morte»
Quel ragazzo non lo aveva mai convinto: «Non aveva mai soldi benché la madre fosse insegnante e il padre un dentista e notavamo il contrasto tra il fatto che aveva pochi euro, in una specie di sacchettina, e gli elevati costi affrontati per la passione delle moto. Princi aveva due moto per la pista molto costose». E ancora: «Avevo intuito che Luca e Anastasiya frequentassero costantemente Giovanni Princi e Clementina, ma Luca non me ne parlava perché sapeva quale era il mio giudizio su Giovanni e Clementina. Per me Luca non si sarebbe trovato mai in quella situazione che l’ha portato alla morte», ha chiarito Nicholas, che ha riferito infine un particolare accaduto dopo l’omicidio, al telefono con la fidanzata dell’amico defunto: «Abbiamo commentato la morte di Luca, anche piangendo. In verità, al contrario di Anastasiya, io piangevo al punto da non riuscire nemmeno a parlare».