Omicidio Marco Vannini ultim’ora: la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della Procura generale e rinviato a un nuovo processo d’Appello tutta la famiglia Ciontoli. La sentenza è arrivata pochi minuti fa dopo diverse ore di camera di consiglio inziata nel primo pomeriggio di oggi, 7 febbraio 2020.
Cassazione accoglie richiesta Pg: annullata sentenza Ciontoli
“Fu omicidio volontario, serve un nuovo processo”. Lo ha detto stamani il Pg della Cassazione nella sua requisitoria, chiedendo di annullare la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Roma, che ha ridotto da 14 a 5 anni di reclusione la condanna per Antonio Ciontoli, accusato dell’omicidio di Marco Vannini, fidanzato di sua figlia. Il pg ha inoltre definito “gravissima e quasi disumana” la vicenda. Tutto da rifare, quindi. Sarà celebrato un altro processo d’Appello. “Marco Vannini non è morto per un colpo di arma da fuoco, ma è morto per un ritardo di 110 minuti nei soccorsi” da parte della famiglia Ciontoli, ha detto il Pg Elisabetta Ceniccola. Il ritardo nel chiamare i soccorsi “costituisce l’assunzione di una posizione di garanzia verso Vannini, presa da parte di Antonio Ciontoli e dai suoi familiari”, ha sottolineato Ceniccola.
La famiglia Ciontoli di nuovo a processo: disposto Appello bis
Le parole dei difensori della famiglia Ciontoli intercettati fuori dal Palazzaccio dopo la requisitoria finale sono state queste: “Abbiamo sentito improperi dalle parti civili nei confronti di Antonio Ciontoli. Non si è mai rappresentato la possibilità che Marco potesse morire, infatti è stato lui a chiamare i soccorsi ed è stato lui a portare al ricovero di Marco al PIT. Per quanto riguarda i famigliari, sono stati fuorviati non avevano consapevolezza (non erano ‘soggetti garanti’). La sentenza per i famigliari va ANNULLATA senza rinvio, per Antonio annullata con rinvio per riformulare la colpa in colpa semplice”.