Matteo Salvini a processo per il caso Gregoretti. L’aula dl Senato ha di fatto accolto la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro degli Interni e leader della Lega, bocciando l’ordine del giorno presentato da Forza Italia e Fratelli d’Italia. Il documento chiedeva all’aula di Palazzo Madama di dire “no” al processo a Salvini, accusato di sequestro di persona dal Tribunale dei ministri di Catania, e quindi di ribaltare il voto della Giunta della immunità del 20 gennaio scorso.
Matteo Salvini a processo: i senatori della Lega escono dall’aula e non votano
Dopo la prima tornata di votazioni, con la possibilità per i senatori di esprimersi fino alle 19, nel tabellone luminoso il numero di luci rosse e quello di colore verde mostrerebbero come l’odg per negare il processo a Salvini sia respinto, considerando come i 60 voti dei leghisti non sono stati espressi. I no all’odg, con la luce rossa sarebbero attualmente 147, a fronte di 70 a favore del testo delle
opposizioni. Fdi e Fi, come detto, hanno votato contro il processo. Sì invece, come previsto da M5S, Pd e Leu.
Sul tabellone dell’aula di Palazzo Madama si segnalano alcune luci spente nell’area dei senatori di Italia Viva. Matteo Renzi aveva annunciato voto favorevole al processo, pur non condividendo l’idea che la scelta di Salvini sia un reato e qualche luce verde, come quella di Pier Ferdinando Casini del Misto che ha annunciato in aula di essere contrario al processo.
Tensioni dopo il discorso di Salvini: quasi rissa tra leghisti e M5S
Tensione in aula dopo il discorso di Salvini, che ha chiesto ai suoi di uscire dall’aula e lasciar decidere al giudice, convinto che la vicenda si concluderà con un’archiviazione da parte dei giudici. Spintoni tra senatori leghisti e grillini dopo il discorso del leader leghista. Il reggente M5S senatore Vito Crimi, ha scritto sul Blog delle Stelle, l’organo ufficiale pentastellato: “Oggi Matteo Salvini afferma di non essere intenzionato a scappare. E già questa è una novità assoluta. […] A parole l’Italia è sempre nei suoi pensieri ma, quando si tratta di agire concretamente per il suo bene, è lì che il leghista scappa”.
“Altro che ‘difendere i cittadini’: Salvini ha sempre difeso sé stesso e i suoi interessi di partito, usando i nostri ‘confini’ a questo scopo”, sottolinea Crimi. Poi aggiunge: “Quello della Gregoretti è diventato un ‘caso’ per un suo capriccio, una sua esclusiva e personale forzatura: semplicemente voleva orientare il tema immigrazione sul blocco, nonostante fossero stati già compiuti tutti i passi necessari per procedere alla redistribuzione dei migranti”. >> Tutte le notizie di politica italiana